Processo telematico: Unione Camere penali convocate al ministero della Giustizia

Il presidente Francesco Petrelli: “Invito da parte del vice ministro Sisto su delega di Nordio”. Sul tavolo le tante criticità del Ppt.

Roma – Nei giorni scorsi i penalisti – e non solo loro – erano intervenuti sul malfunzionamento dell’applicativo ‘App 2.0’ per il processo telematico, che aveva generato caos negli uffici giudiziari italiani. E avevano chiedo di rimodulare i tempi di attuazione del processo penale telematico, “secondo scadenze che tengano conto dell’effettivo avanzamento dei sistemi telematici e della preparazione professionale impartita al personale di cancelleria, preservando l’efficienza degli uffici giudiziari e soprattutto garantendo il concreto ed effettivo esercizio del diritto di difesa”. Oggi la notizia che l’Unione Camere penali italiane è stata convocata al ministero della Giustizia.

“A seguito dei ripetuti interventi con i quali sono state segnalate le criticità operative legate ai nuovi
obblighi contenuti nel dm 206/2024
“, il presidente Francesco Petrelli – informa una nota – ha ricevuto
“l’invito da parte del vice ministro Francesco Paolo Sisto, espressamente delegato dal ministro Nordio”. Lo fa sapere la Giunta dell’Unione camere penali aggiungendo che “si tratta di una convocazione per la quale l’Unione esprime soddisfazione, avendo lungamente auspicato questo tipo di interlocuzione”. “In quella sede – conclude la nota – saranno ribadite le osservazioni già pubblicamente svolte e reiterate le proposte, anche normative, tese alla soluzione dei problemi segnalati, in particolar modo quelli inerenti gli atti
soggetti a termini di decadenza”.

La convocazione del vice ministro Francesco Paolo Sisto

Al Csm nel frattempo è stato avviato il monitoraggio. Già con delibera dell’11 luglio 2024 il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, ”adottando il previsto parere sul dm 27 dicembre 2024 n. 206, aveva evidenziato le criticità tecnologiche del Ppt e l’assenza di sperimentazione negli uffici giudiziari prospettando la necessità di mantenere un doppio binario (analogico e digitale) anche per l’udienza preliminare e dibattimentale”. L’entrata in vigore del dm 27 dicembre 2024 n. 206 (pubblicato in Gazzetta ufficiale solo il 30 dicembre scorso) ha già determinato l’attestazione di malfunzionamenti dell’applicativo da parte di molti uffici giudiziari italiani (Milano, Roma, Torino, Catania, Bari, Lecce, Siracusa solo per citarne alcuni).

Per queste ragioni la Settima commissione ha dato immediato incarico alla Struttura tecnica dell’organizzazione di verificare la rilevanza e l’entità dei dichiarati malfunzionamenti affinché la Commissione ”ne valuti in tempi ristrettissimi il loro impatto sull’organizzazione e l’efficienza degli uffici giudiziari coinvolti”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa