Una mobilitazione, per l’8 marzo, a sostegno delle due ragazze che si sono trovate a deporre nel processo a Tempio Pausania.
Sassari – Una mobilitazione per l’8 marzo con una forte connotazione: esprimere solidarietà nei confronti delle due ragazze che si sono trovate a deporre nel processo a Tempio Pausania dove sono imputati per stupro di gruppo Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Le associazioni femministe del nord Sardegna hanno deciso di scendere in piazza a Tempio e di raggiungere in corteo le vicinanze del palazzo di giustizia, dove ieri e oggi si sono svolte altre due udienze del processo, per celebrare la Giornata internazionale della donna.
La forza degli slogan sta tutta negli striscioni: “Il sesso senza consenso è stupro”, “La vittimizzazione secondaria è violenza”. Poi la dichiarazione condivisa: “Siamo tutte parti lese”. Maria Francesca Fantato di “Noi donne 2005” spiega: “Siamo ancora costrette ad occuparci della violenza sulle donne, ci è sembrato importante scegliere Tempio per la manifestazione di oggi”. Patrizia Desole di “Prospettiva Donna” sottolinea che la studentessa italo norvegese, presunta vittima della violenza contestata ai quattro imputati, “è diventata l’emblema di tutte le donne che hanno il coraggio di denunciare la violenza patriarcale”.
Nel mirino l’eco mediatica del processo, soprattutto quando si è trattato di raccontare il fuoco di fila del contraddittorio tra la studentessa e gli avvocati della difesa. “I processi – spiega Rita Nonnis del “Coordinamento 3 Donne di Sardegna” – non sempre garantiscono il rispetto e la dignità di chi denuncia,
tanto che la Corte Europea più di una volta ha richiamato l’Italia. L’equo processo rappresenta la garanzia istituzionale alla violenza nei confronti delle donne e alla lotta della disuguaglianza di genere”.
Per il pool della difesa, tutto si sta svolgendo nel rispetto della presunzione d’innocenza: “Il processo penale è sofferenza per tutti, persone offese e imputati. Non credo che in questa sede sia mai successo nulla che non fosse strettamente necessario all’accertamento dei fatti, con la massima attenzione alle persone”, chiarisce l’avvocato Mariano Mameli.