Prendevano il Redito di Cittadinanza… ma non risiedevano in Italia

Ennesima frode ai danni della previdenza sociale italiana, attuata da 114 persone con residenza straniera che hanno agito falsificando attestazioni e documenti. L’ammontare complessivo percepito sfiora il mezzo milione di euro.

Cremona – I militari hanno accertato una frode all’I.N.P.S. correlata all’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza dal valore di oltre un milione di euro, denunciando complessivamente 114 soggetti residenti nel circondario cremasco all’Autorità Giudiziaria. In particolare, il Reddito di Cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all’atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali.

Gli accertamenti posti in essere dai militari delle Fiamme Gialle hanno preso in esame i dati autocertificati necessari a richiedere il beneficio patrimoniale all’ente previdenziale scoprendo che ben 114 percettori fossero sprovvisti del requisito della residenza sul territorio italiano da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, come obbligatoriamente previsto dalla legge. Con tale artificio, realizzato mediante la presentazione di false attestazioni ISEE, formulate in forma di autocertificazione, i soggetti sottoposti a controllo sono riusciti ad ottenere indebitamente l’erogazione del Reddito di Cittadinanza per un ammontare complessivo di oltre 430.000 euro sebbene il tempestivo intervento dei militari della Guardia di Finanza ha evitato, mediante la segnalazione all’ente previdenziale, l’erogazione di ulteriori 570.000 euro.

I soggetti coinvolti nelle investigazioni, oltre ad essere stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, sono stati segnalati all’I.N.P.S. per la restituzione del beneficio indebitamente percepito oltre che per l’interruzione delle erogazioni in corso. L’attività di servizio testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza, in stretta sinergia con l’I.N.P.S. e la Procura della Repubblica, nel contrasto alle frodi in danno del bilancio pubblico, con l’obiettivo di assicurare che i benefici concessi dallo Stato siano destinati in favore di coloro che, in base alla legge, ne abbiano effettivamente diritto e concretamente bisogno.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa