L’operazione delle Fiamme Gialle mira al controllo economico del territorio con l’individuazione di attività connesse alla commercializzazione di sigarette prive dei previsti sigilli del Monopolio di Stato.
Prato – I finanzieri pratesi, nell’ambito del consueto svolgimento delle attività di servizio, mirate al controllo economico-finanziario del distretto industriale, negli ultimi giorni, unitamente al personale del Comando della Polizia Municipale, hanno focalizzato l’attenzione su alcune delle fenomenologie illecite radicate sul territorio, e tra queste anche quella afferente il settore della commercializzazione di sigarette di contrabbando.
L’iniziativa operativa, svolta nell’ambito dell’operazione “No Smoking”, ha tratto origine dalla valorizzazione di probanti elementi indiziari acquisiti nel corso di mirate attività di controllo economico del territorio ed orientate all’individuazione, in particolare, di quelle casistiche connesse alla commercializzazione di sigarette prive dei previsti sigilli del Monopolio di Stato. Le attività di servizio sono state originate da un’efficace attività investigativa tesa a risalire la filiera della commercializzazione dei prodotti privi di sigillo, attraverso numerosi servizi di pedinamento e osservazione nonché incrociando e sviluppando dati ed elementi acquisiti anche attraverso la consultazione delle banche dati.
Al termine delle attività preliminari, nell’ambito delle quali sovvenivano sospetti verso un sito ove poteva celarsi lo stoccaggio dei prodotti di contrabbando, veniva individuata una 44enne che, intercettata all’uscita della propria abitazione, occultava alcune stecche di sigarette in due buste. Immediato l’intervento degli operanti che, a seguito dei previsti controlli, hanno dunque constatato l’irregolarità dei prodotti. La successiva perquisizione domiciliare ha poi ulteriormente confermato i sospetti, rinvenendo cospicui quantitativi di tabacchi lavorati esteri. Le ricerche effettuate hanno permesso di rilevare la presenza di oltre mezzo quintale di sigarette, contenute in stecche e singoli pacchetti tutti privi del sigillo dei Monopoli di Stato e quindi introdotte sul territorio nazionale illegalmente, in violazione dell’art. 291 bis del D.P.R. 23 gennaio 1973, nr. 43 – modificato dalla Legge nr. 92 del 19 marzo 2001.
La responsabile è stata segnalata alla locale Procura della Repubblica, mentre i tabacchi lavorati esteri, pari a 225 stecche ed oltre 2.300 pacchetti sfusi, tutti privi del sigillo di Monopolio, sono stati sottoposti a sequestro. Inoltre, dalla perquisizione dell’immobile della responsabile sono state rinvenute oltre 200 confezioni di farmaci, abilmente occultati in appositi vani di difficile individuazione, per la cui somministrazione è necessaria la prescrizione medica. Tra gli stessi erano presenti pastiglie utilizzate in caso di complicanze polmonari dei pazienti affetti da COVID-19 oltre ad antibiotici recanti come principio attivo l’”Amoxicillina”. Pertanto la responsabile veniva deferita all’A.G. anche per il titolo di reato di esercizio abusivo della professione (art. 348 c.p.) e per aver immesso in commercio medicinali senza la prescritta autorizzazione AIFA o altra autorizzazione comunitaria, in violazione dell’art. 6 c. 1 e 147 del codice comunitario concernente i medicinali per uso umano.
Le attività finalizzate alla repressione dell’abusivismo commerciale rappresentano uno dei cardini delle priorità delle forze di polizia a contrasto degli illeciti, in particolare modo quelle mirate alla tutela delle norme di pubblica sicurezza e dell’incolumità dei cittadini, con il fine di fornire una risposta sempre pronta e tangibile alle richieste di tutela da parte degli operatori commerciali e dei consumatori finali.