Le donne in divisa del sindacato vogliono “Fare rumore” e rivendicare il diritto ad abitare spazi sicuri, affinché nessuna debba più temere.
Roma – ”C’è una sessualizzazione implicita dei nostri corpi quando ci viene chiesto ‘come eri vestita?’ Sottostare a un regolamento di servizio che impone la gonna quale elemento distintivo di un genere (assolutamente irrilevante rispetto alle competenze richieste) risulta sessualizzante. I corpi delle donne non saranno mai liberi fino a che lo sguardo su di essi subirà tutti gli stereotipi che la cultura androcentrica ha costruito nel corso dei secoli. Le donne non saranno mai pienamente libere fino a quando il contesto sociale le incasellerà anche solo implicitamente come possedimento del ‘maschio’”. Lo sottolinea il gruppo donne del sindacato di polizia Silp Cgil, come riporta Adnkronos, in memoria delle sorelle Mirabal e di tutte le sorelle vittime di violenza nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
”Riteniamo il ruolo delle donne che operano come lavoratrici della Polizia di Stato di grande valore nella lotta di rivendicazione all’esistenza – prosegue il gruppo donne Silp Cgil – Donne anch’esse vittime di una società patriarcale che le discrimina, le violenta, le uccide. Donne che scelgono di difendere altre donne attraverso la prevenzione e la formazione, oltre che la repressione dei reati. Riteniamo necessaria l’educazione all’affettività quale forma di prevenzione della violenza di genere che attraversi e affronti la relazione tra affettività, identità di genere e stereotipi culturali. Ed in quanto professioniste che operano per la sicurezza e la prevenzione dei reati chiediamo ci vengano dati gli strumenti (logistici, formativi, di assistenza) per poter garantire la tutela e la presa in carico delle donne che decidono di opporsi alla violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti”.
”Vogliamo Fare rumore e rivendicare il nostro diritto ad abitare spazi sicuri, affinché nessuna di noi debba più temere. Vogliamo Fare rumore affinché le nostre figlie e i nostri figli possano ricevere un’educazione al rispetto e possano vivere relazioni funzionali quale unica prevenzione vera alla violenza – concludono le donne della Silp Cgil – Il nostro è un grido che dice basta ai tagli sulla sicurezza; che chiede la supervisione quale forma di tutela per tutte le lavoratrici e i lavoratori che intercettano la violenza; che chiede di potenziare gli strumenti di prevenzione e parla di protocolli partecipati che investano ogni ambito del vivere quotidiano”. Il volantino è firmato dalle lavoratrici del Silp Cgil unite affinché ”nessuna donna debba pronunciare ancora le parole: ‘….. Torno a casa. Li denuncerò domani’ (Franca Rame)”.