A fronte dei compiti istituzionali di polizia zoofila e ambientale gli agenti della Provinciale sono troppo pochi per svolgere mansioni tra le più disparate in territori vastissimi. Occorrono concorsi per l’arruolamento di nuovi agenti e sedi periferiche adeguate.
Pavia – Dovrebbe intervenire per salvare gli animali selvatici, peccato che troppo spesso si trovi da tutt’altra parte. Stiamo parlando della Polizia Provinciale, il corpo che ha un ruolo di primo piano in merito all’attività di vigilanza sull’esercizio della caccia e sulla tutela della fauna selvatica, operando in modo specialistico nell’ambito della tutela del patrimonio, nella lotta ai crimini ambientali, al bracconaggio e contro i vari reati afferenti alle ecomafie e zoomafie.
Istituita con Regio Decreto nel 1907, si è dovuto attendere quasi un secolo affinché gran parte delle provincie d’Italia avessero un proprio corpo di polizia. Ancora oggi, sebbene sia previsto un comando centrale nel capoluogo di provincia e distaccamenti sul territorio, in buona parte del Bel Paese c’è un solo comando in cui operano, nella migliore delle ipotesi, una ventina di agenti che si devono occupare di tutto e dappertutto.
Un esempio concreto a Vigevano dove ci sono volute ben due ore per salvare un capriolo incastrato in una recinzione. Alle 8 del mattino la Polizia Locale era stata chiamata per liberare l’ungulato ma non riuscendo a liberarlo a mani nude, gli agenti hanno chiamato i Vigili del Fuoco che, per non spaventare l’animale, hanno richiesto l’intervento dei colleghi della Provinciale affinché potessero somministrargli un legger sedativo. Il problema è che la Polizia Provinciale ha sede ed uffici a Pavia il che significa 35 chilometri e almeno 30 minuti d’auto per giungere nella città ducale. Sempre che gli agenti non siano già impegnati in altri servizi. Comunque stiano le cose l’animale, per sua fortuna, è stato poi liberato nel Parco del Ticino dove i Guardiaparco lo hanno controllato fino a quando il capriolo si è nascosto nella fitta vegetazione.
“…La Polizia Provinciale – ha spiegato Vittorio Poma, presidente della Provincia – è composta da circa 14 dipendenti, oggi impegnati nel servizio di presidio del territorio. Se c’è un’emergenza, il loro comandante valuta la squadra che può uscire e ordina il servizio da svolgere, così è stato. In realtà la competenza sarebbe della Regione, che poi ha demandato i compiti specifici alle Province limitandosi a pagare il costo del personale ed un presunto “costo del servizio”. Ma se il costo del personale è interamente coperto dalla Regione, quello del servizio è solo “stimato” e spesso non coincide mai alla reale spesa. Non abbiamo “distaccamenti” in provincia: si potrebbero fare laddove i Comuni mettessero a disposizione degli spazi per gli uffici della Polizia Provinciale che potrebbe presidiare quel territorio in giorni prestabiliti, ma come li decidi? Poi non ci sarebbe personale sufficiente. Avremmo, anzi, abbiamo bisogno di più risorse anche perché, per esempio, oggi non siamo sempre in grado di trovare un posto in cui “ricoverare” gli animali soccorsi. E non è un discorso esclusivo della Provincia di Pavia. Faticano anche province ben più grandi e con un territorio molto più complesso da gestire del nostro…”.