Pizzicati dalla Gdf 9 agenti immobiliari abusivi: sanzioni e denunce

Lavoravano per una nota agenzia di Vicenza e provincia senza qualifica professionale: “traditi” dalle mail aziendali e dalle testimonianze dei clienti.

Vicenza – Scoperti dai finanzieri 9 agenti immobiliari abusivi che lavoravano per una nota agenzia di Vicenza con tre filiali sul territorio provinciale. Sulla base dei riscontri dei militari, gli stessi non risultavano iscritti nell’apposita sezione del REA/Registro delle Imprese e non possedevano la qualifica di “agente immobiliare”; al riguardo, sono richiesti precisi requisiti morali e professionali quali, tra gli altri, l’assenza di condanne per determinati reati ovvero di provvedimenti antimafia, la frequentazione di un corso di formazione specifico e il superamento di un apposito esame a cura della locale Camera di Commercio. 

Le indagini delle Fiamme gialle vicentine sono state svolte mediante l’approfondimento dei dati contenuti nella documentazione acquisita presso le diverse sedi, delle informazioni ottenute dalle mail aziendali e dalle agende digitali nonché delle dichiarazioni rese da alcuni clienti. 

Al termine dell’attività ispettiva è stato appurato che taluni tra i “segnalatori/procacciatori di affari” esterni, di cui l’agenzia immobiliare si è avvalsa, svolgevano, in realtà, l’attività di mediazione immobiliare, pur non essendo abilitati. In particolare, questi curavano tutti gli aspetti riguardanti le trattative con i clienti, provvedendo a far visionare gli immobili, intrattenendo i rapporti con gli altri professionisti interessati. 

A ciascun intermediario abusivo resosi responsabile della violazione per la prima volta è stata irrogata una sanzione amministrativa compresa tra 7.500 e 15.000,00 euro, inoltre è stata inoltrata una segnalazione alla Camera di Commercio per l’eventuale adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti dell’agenzia immobiliare interessata. Uno dei 9 mediatori è risultato essere recidivo e, pertanto, è stato denunciato per esercizio abusivo della professione, reato che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10 mila a 50 mila euro. 

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