Successo per l’iniziativa, con una media di mille ogni ora. Ma c’è chi vorrebbe una proposta di legge per abolirla.
Roma – Oltre un milione e mezzo di firme digitali, una media di mille ogni ora, in appena due mesi di attività. A fornire i dati è il report del Ministero della Giustizia, che traccia un bilancio dei primi sessanta giorni di vita della nuova piattaforma per la raccolta in modalità digitale delle sottoscrizioni da parte dei cittadini delle proposte di legge di iniziativa popolare (LIP), nonché dei referendum abrogativi e costituzionali.
Si tratta di risultati importanti che confermano l’impegno del governo per la digitalizzazione della giustizia, anche attraverso la promozione di strumenti altamente innovativi volti a facilitare la partecipazione attiva dei cittadini e garantire processi democratici totalmente accessibili e trasparenti.
Secondo i dati elaborati dalla Direzione generale per i Sistemi informativi automatizzati del Dipartimento per l’Innovazione tecnologica della giustizia, dal 25 luglio 2024 al 30 settembre 2024, sono state apposte un totale di ben 1.548.656 firme digitali, di cui 872.944 rese da donne e 675.712 da uomini. Fra i dati più significativi, emerge che il 41% delle firme (632.940) è stato sottoscritto da giovani nella fascia 18-32 anni.
In questi primi due mesi di funzionamento le attività del Ministero hanno avuto come obiettivo quello di garantire la stabilità e l’efficienza del sistema. Durante alcune fasi di picco si sono verificati sporadici rallentamenti, specialmente in caso di accessi simultanei da dispositivi mobili, che non hanno, tuttavia, determinato alcun blocco della piattaforma.
C’è chi però, come il leghista Borghi, vorrebbe una proposta di legge per cancellare la raccolta di firme online per i referendum. “Non ci vuole un genio per capire che se la Costituzione prevedeva 500mila firme per i referendum è perché pensava a una soglia alta per evitare consultazioni inutili. Solo questioni potenzialmente maggioritarie dovevano meritare un referendum nazionale”, ha scritto nei giorni scorsi il senatore della Lega a proposito, in particolare, del tanto discusso referendum sulla cittadinanza. Sollevando una marea di critiche e polemiche.