Minacciandola con un coltello ha costretto la ragazza a subire un atto sessuale, arrestato della polizia
Piacenza – Di seguito alla violenza sessuale perpetrata in questo Capoluogo, ai danni di una giovane donna italiana, si comunica che la Squadra Mobile della Questura di Piacenza ha dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, a carico di un minorenne di nazionalità egiziana.
L’autore del grave reato, a seguito delle richieste formulate dagli uffici procedenti, rintracciato nell’immediatezza dei fatti da personale della Squadra Volante ed individuato senza ombre di dubbi dalla parte lesa, veniva deferito all’A.G. ai sensi dell’art. 609 bis c.p. per aver costretto con violenza la vittima a subire un atto sessuale, ai sensi dell’Art.4 L.110/75 per il porto abusivo del coltello occultato sulla sua persona e sequestrato dagli agenti operanti, oltre che per aver dichiarato false generalità ai sensi dell’art. 495 c.p.
Il giovane autore del reato, seppure con un solo pregiudizio di polizia per furto aggravato, con il reato posto in essere manifestando una non trascurabile pericolosità sociale ha indotto la Procura dei minori ad accogliere la richiesta del fermo di polizia giudiziaria.
L’indagato veniva tratto in arresto in questo Capoluogo e, terminati gli atti di rito, associato presso il C.P.A. dell’Istituto Penale Minorile di Bologna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Nei suoi confronti il Questore di Piacenza ha altresì adottato un provvedimento di Daspo urbano (cosiddetto daspo” Willy”, ai sensi dell’art.13bis c.1 del d. l. n.14 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza della città”),notificato già nella giornata di ieri, vietandogli, per la durata di un anno, di accedere a pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento collocati nelle vie del centro cittadino, considerandolo persona potenzialmente pericolosa visti i fatti occorsi ed il luogo in cui il fatto criminoso è stato perpetrato.
Gli esiti dell’indagine vengono comunicati nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.