Personale sanitario aggredito in ospedale: allarme sicurezza

Sindacato all’attacco: “Pronto soccorso sempre più pericolosi, non è più un’emergenza isolata, servono misure immediate”.

Marche – La UGL Salute esprime la più ferma condanna per la grave aggressione avvenuta al pronto soccorso di Ascoli, dove una paziente ha colpito due infermiere e un operatore socio-sanitario, causando conseguenze serie a una delle professioniste, costretta a ricorrere agli accertamenti diagnostici dopo aver perso conoscenza.

Non siamo più di fronte a episodi isolati, ma a una vera e propria emergenza che si ripete con una frequenza inaccettabile”, dichiara Benito Rossi, segretario regionale della UGL Salute Marche. “Ancora una volta il personale sanitario paga un prezzo altissimo, lavorando in condizioni di insicurezza mentre svolge il proprio dovere con professionalità e dedizione”.

Rossi sottolinea come l’aggressione sia avvenuta durante una semplice procedura assistenziale. “È intollerabile che chi presta cure venga aggredito mentre cerca di aiutare una persona in difficoltà. La presenza di pazienti con fragilità psichiche non può e non deve tradursi in un rischio costante per infermieri e oss, lasciati spesso soli a gestire situazioni complesse.

La UGL Salute Marche chiede interventi immediati e concreti. “Servono più sicurezza, protocolli chiari, personale adeguato e un presidio costante delle forze dell’ordine nei pronto soccorso più esposti. Non bastano più le parole di solidarietà dopo ogni aggressione: occorrono fatti e responsabilità precise”.

Il sindacato esprime piena vicinanza agli operatori coinvolti e ribadisce che continuerà a denunciare ogni atto di violenza. “Difendere chi cura significa difendere il diritto alla salute di tutti. Senza sicurezza per i lavoratori, non può esserci un servizio sanitario efficiente e umano”, conclude Rossi.