Pena di morte: Sant’Egidio, eliminarla è un imperativo morale 

E’ il tema XIV Congresso Internazionale dei Ministri organizzato dalla Comunità, da sempre in prima linea per fermare le esecuzioni capitali.

Roma – “Non c’e’ giustizia senza vita”. E’ il tema del XIV Congresso Internazionale dei Ministri organizzato
da Sant’Egidio, da sempre in prima linea per fermare le pene capitali nel mondo e sensibilizzare le opinioni pubbliche. Un evento che ha visto a Roma una presenza record: i ministri e gli alti funzionari di una trentina di Paesi, insieme ai rappresentanti delle Ong, delle istituzioni internazionali e gli attivisti, chiamati a confrontarsi su come giungere a una progressiva eliminazione della pena capitale nel mondo. Anche perché, come si sottolinea, la sua eliminazione “è un imperativo morale”. A confortare i Paesi abolizionisti è peraltro il recente voto presso la Terza Commissione dell’Assemblea generale dell’Onu della proposta – facilitata da Italia e Argentina – della decima Risoluzione biennale per la moratoria universale.

Come hanno sottolineato sia il titolare della Farnesina che il ministro della Confederazione Elvetica – Antonio Tajani e Ignazio Cassis – il voto in commissione Onu del 18 novembre, che ha visto aumentare i paesi pro moratoria universale da 126 a 131, fa auspicare “un sostegno ancora più ampio” alla risoluzione sulla moratoria globale a dicembre, quando il testo sarà votato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Oggi circa due terzi dei paesi del mondo sono favorevoli alla moratoria”, ha sottolineato Cassis ricordando come al suo lancio, la campagna abolizionista globale contasse non più di 55 Paesi mentre oggi la pena capitale è stata eliminata in 112 Paesi e in tanti altri si sta lavorando per emendare le costituzioni oppure non si da’ più seguito alle esecuzioni.

“La pena di morte non sta godendo di buona salute nel mondo, quello che sembrava immutabile sta cambiando molto velocemente”, ha osservato Mario Marazziti, coordinatore della campagna per l’abolizione della pena di morte della Comunità di Sant’Egidio. Dicendosi fiducioso sull’arrivo di “altre buone notizie” su questo fronte, Marazziti ha affermato che “eliminare la pena di morte è un imperativo morale”, specie nel caso dei Paesi vittime di conflitti dove abrogarla rappresenta un “passo sostanziale per ricostruire la capacità di riconciliarsi”. In sintonia con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha poi evidenziato i “decisi passi in avanti compiuti dal Continente africano per diventare il secondo continente al mondo libero dalla pena di morte”.

“Siamo di fronte a un cambiamento epocale degli standard internazionali”, ha affermato Marazziti citando Paesi come il Ghana, dove si sta lavorando per emendare la Costituzione e abrogare alcune disposizioni del diritto penale e da anni non si da’ più esecuzione alle sentenze di morte.

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