Parte la sperimentazione della riforma della disabilità: cambia sistema di presa in carico

INPS accertatore unico del nuovo percorso di valutazione. Coinvolte varie province, da Brescia a Catanzaro fino a Sassari e Trieste.

Roma – Nei mesi scorsi c’era già stato l’annuncio del ministro Alessandra Locatelli: “A partire dal 2025 prenderà il via la sperimentazione della riforma sulla disabilità, introdotta con il decreto 62. Si tratta di un’occasione unica per innovare il sistema di presa in carico e cura delle persone con disabilità, – aveva spiegato – che supera la frammentazione tra risposte sanitarie, sociali e socio-sanitarie grazie al Progetto di Vita, uno strumento centrale della riforma”. E ora a partire dal primo gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025, l’Inps ha avviato la sperimentazione della riforma in materia di disabilità, come stabilito proprio dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62.

Una riforma che propone un nuovo approccio all’accertamento della disabilità attraverso una “valutazione di base”, che vedrà l’INPS come accertatore unico del nuovo percorso di valutazione e sarà estesa a livello nazionale dal primo gennaio 2026. Le province coinvolte nella fase sperimentale sono: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Alcuni regolamenti interministeriali, su iniziativa del Ministro della Salute, definiranno le modalità di attuazione e di verifica degli esiti della sperimentazione, oltre che i criteri di valutazione per l’accertamento della disabilità in relazione alle patologie oggetto della fase sperimentale, ossia disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla.

Alessandra Locatelli

Durante il periodo di sperimentazione, verranno implementate nuove procedure operative e saranno condotte analisi per valutare l’efficacia delle modifiche introdotte, in vista dell’estensione della riforma nel 2026. Il procedimento si avvierà tramite la trasmissione telematica all’Inps del certificato medico introduttivo, compilato in forma semplificata e firmato digitalmente dal medico certificatore. Questo certificato potrà essere rilasciato da: medici in servizio presso aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, centri di diagnosi e cura delle malattie rare; medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale, medici in quiescenza iscritti all’albo, liberi professionisti e medici in servizio presso strutture private accreditate.

Per identificare i medici certificatori, l’Inps acquisirà la documentazione relativa alla formazione effettuata nel contesto del programma “Educazione continua in medicina”, in relazione a classificazioni internazionali dell’Oms, promozione della salute e accertamenti sanitari di base. Dopo la trasmissione del certificato medico introduttivo, gli interessati possono comunicare i propri dati socio-economici all’Inps, accedendo tramite identità digitale o avvalendosi dei servizi degli istituti di patronato o associazioni di categoria.

 A metà ottobre, il primo G7 dedicato all’inclusione e alla disabilità al Castello di Solfagnano, ha visto sia le testimonianze delle tante persone disabili che sono salite sul palco di Assisi e hanno animato la piazza con un ruolo di primo piano. E tante sono state le proposte dei ministri, con le idee degli esperti dei vari paesi. La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli ha voluto dare un segnale forte: “o facciamo le cose insieme o non andiamo da nessuna parte”. Dal summit è nata la Carta di Solfagnano, con la partecipazione dei ministri del G7+UE e dei Paesi dell’outreach (Tunisia, Kenya, Sud Africa, Vietnam), e si è arrivati così alla Dichiarazione finale, un documento che rappresenta gli impegni dei ministri e dei paesi partecipanti al G7, ispirati dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Poi l’annuncio di Locatelli sulla partenza della sperimentazione della riforma sulla disabilità, introdotta con il decreto 62″. “É importante un cambiamento culturale volto a superare il mero assistenzialismo e a favorire la valorizzazione dei talenti e delle competenze delle persone con disabilità. – ha affermato la ministra – Abbiamo creato un Fondo Unico per la Disabilità, con una dotazione storica di 700 milioni di euro, e ripartito 223 milioni per l’autonomia nella comunicazione. Inoltre, dal 2025 sarà introdotta una linea dedicata al trasporto degli studenti con disabilità, per supportare i territori che affrontano bisogni crescenti. Stiamo lavorando a un bando da oltre 250 milioni – ha concluso – per l’inclusione lavorativa e che promuove l’investimento in settori innovativi come l’agricoltura sociale.

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