Paolo e Manola, l’autopsia: “Morti per la caduta dalla scogliera: tragico incidente”

L’esame sui corpi dei due fidanzati precipitati a Cala Fighera conferma: sono scivolati dal costone franoso.

Cagliari – Paolo Durzu, 33enne di Quartu Sant’Elena, è morto per le gravi ferite riportate nella caduta dalla scogliera di Cala Fighera, nello stesso tragico incidente che ha ucciso la fidanzata Manola Mascia, 29enne cagliaritana. È quanto emerso dall’autopsia eseguita ieri, 23 marzo 2025, dal medico legale Roberto Demontis, durata cinque ore, sul corpo di Durzu, recuperato ieri mattina tra gli scogli della Sella del Diavolo. Identica dinamica per Manola, trovata morta due giorni prima, mercoledì 19 marzo: entrambi sono precipitati in mare da un costone roccioso franoso, in una zona impervia e interdetta via terra del promontorio cagliaritano.

“Le ferite sono compatibili con una caduta dall’alto,” ha riferito una fonte vicina agli inquirenti. Nessun segno di violenza o conflitto: il medico legale e la Squadra Mobile di Cagliari, coordinata da Davide Carboni, propendono per un incidente. La tragedia, avvenuta tra la sera di martedì 18 e la mattina di mercoledì 19 marzo, resta avvolta da interrogativi: cosa ci faceva la coppia in un punto così pericoloso? Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere della zona e ricostruendo le ultime ore di vita dei due giovani, descritti da parenti e amici come “affiatati” e “senza problemi.”

Una caduta fatale

I corpi di Paolo e Manola sono stati ritrovati a 15 metri di distanza l’uno dall’altro, incastrati tra gli scogli di Cala Fighera. Lei, recuperata mercoledì dopo la segnalazione di un escursionista, aveva ferite al cranio; lui, individuato venerdì dai Vigili del Fuoco in un’operazione resa ardua dal mare mosso, presentava lesioni simili. “Il costone è franoso, estremamente insidioso,” spiegano fonti investigative. L’ipotesi è che i due, durante una passeggiata, abbiano perso l’equilibrio su un tratto instabile, precipitando per oltre 100 metri fino al mare.

Manola e la scogliera dove si è consumata la tragedia

Accanto a Manola era stato trovato il borsello di Paolo, con documenti e cellulare, un dettaglio che aveva subito orientato le ricerche. “Non ci sono elementi che suggeriscano altro,” ha dichiarato un investigatore. L’autopsia su Manola, eseguita venerdì, aveva già escluso aggressioni, confermando la caduta come causa del decesso. Oggi, gli esami su Durzu hanno chiuso il cerchio: stessa dinamica, stesso destino.

Una coppia serena

Paolo e Manola stavano insieme da due anni, ma si conoscevano da molto più tempo, legati da un’amicizia diventata amore. “Erano innamorati, sempre sorridenti,” racconta un amico al bar Chic53 di via XX Settembre, dove la coppia prendeva il caffè ogni mattina, l’ultima volta martedì alle 13. Nessun segnale di depressione o tensioni, né tra loro né con le famiglie, nonostante alcune frizioni emerse tra i parenti dopo la tragedia. Il fratello di Manola, Michele Mascia, aveva accusato i genitori di Durzu – “L’avete uccisa voi” – ma le indagini non hanno trovato riscontri a conflitti rilevanti.

Gli investigatori della Mobile, diretti da Carboni, stanno cercando risposte nei video di sorveglianza e nei cellulari, anche se quello di Manola non è stato ancora recuperato. “Vogliamo capire come siano arrivati lì,” spiega una fonte. Forse un bus fino a Calamosca, poi a piedi verso la Sella del Diavolo: un’escursione finita in tragedia su un sentiero che entrambi amavano, secondo i loro post sui social.

I genitori distrutti

La comunità è sotto choc. “Manola era solare, Paolo un ragazzo tranquillo,” ricorda un vicino di Quartu. Le famiglie, distrutte, attendono di seppellire i loro cari, mentre Cagliari riflette sui pericoli della Sella del Diavolo, meta di escursionisti ma teatro di incidenti. “Servono più controlli,” chiede un residente. Per ora, la Procura attende il rapporto finale di Demontis, ma il “giallo di Cala Fighera” sembra destinato a chiudersi come un dramma accidentale.

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