La Cassazione conferma la condanna per violenza sessuale a Innocent Oseghale, già ergastolano per l’omicidio della 18enne. Rigettato il ricorso straordinario.
La Cassazione ha respinto il ricorso straordinario presentato dai legali di Innocent Oseghale, il trentacinquenne nigeriano già condannato all’ergastolo per l’omicidio e lo smembramento di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana i cui resti furono rinvenuti nel 2018 in due trolley nelle campagne di Pollenza, in provincia di Macerata.
Il ricorso si concentrava sul riconoscimento della violenza sessuale, stabilito in un secondo processo d’appello tenutosi a Perugia. Gli avvocati di Oseghale, Umberto Gramenzi e Simone Matraxia, avevano chiesto l’esclusione di questa accusa, ma la richiesta è stata fermamente respinta dalla procura generale (e dalla famiglia di Pamela).
La Corte di Cassazione, riunitasi ieri in udienza per circa mezz’ora, ha depositato stamattina in cancelleria la decisione definitiva, confermando quanto stabilito in precedenza. Questo rappresenta l’epilogo di un lungo iter giudiziario, iniziato con una sentenza di primo grado, seguita da un appello e una prima pronuncia della Cassazione, che aveva disposto il rinvio degli atti in appello. A gennaio 2023, con l’ultima sentenza della Suprema Corte, l’ergastolo era stato confermato per Oseghale.
Il caso di Pamela Mastropietro ha profondamente segnato l’opinione pubblica per la sua drammaticità e per la violenza con cui è stato consumato. La decisione della Cassazione ribadisce la gravità dei reati commessi e pone fine a una vicenda giudiziaria che ha visto il coinvolgimento e il dolore della famiglia della vittima.