Al secolo Mohamed Amine Amagou, 20 anni, è indagato per detenzione abusiva di armi ed esplosivi.
Padova – In un videoclip postato su Instagram, il noto trapper di Padova Baby Touchè maneggiava e brandiva, insieme ai componenti del suo gruppo, quelle che sembravano armi da sparo. Avendo già precedenti per violenza sulla persona e possesso di coltelli, machete e spray urticante, gli era stato notificato un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Padova col divieto di farvi ritorno per tre anni. Il 20enne, il cui vero nome è Mohamed Amine Amagour, è indagato per detenzione abusiva di armi ed esplosivi.
Alla luce di questi fatti, vista la pericolosità del ragazzo e del suo gruppo di fedelissimi, i poliziotti della Squadra mobile di Padova hanno eseguito un decreto di perquisizione nei suoi confronti. Al trapper è stato così sequestrato un machete con una lama di 54 centimetri, lo stesso brandito durante il video.
Durante il videoclip il giovane ha pronunciato frasi tipo “studio come farvi fuori, non sto scherzando”, “disciplina alla Putin”, “sbirri che abusano bimbe” e alcuni componenti del gruppo hanno esibito una scritta con la quale chiedevano la liberazione di alcuni loro membri, fra cui il fratello del trapper, finiti in carcere per gravi scontri contro bande rivali.
In uno di questi scontri la gang di Baby Touché aveva quasi ucciso, nel giugno del 2022 in provincia di Bergamo un altro trapper, Simba La Rue, all’anagrafe Mohamed Sadia Lamine. Simba La Rue è stato a sua volta condannato a 4 anni per due aggressioni fisiche, tra marzo e giugno 2022, nell’ambito della stessa faida con la banda rivale capeggiata da Baby Touche.