Tredicenne violentata a Catania: fermati sette egiziani [VIDEO]

Blitz dei carabinieri dopo un’indagine lampo. Lo stupro nei bagni pubblici di Villa Bellini sotto gli occhi del fidanzato bloccato e minacciato.

Catania – Tredicenne violentata dal branco nei bagni pubblici della centrale Villa Bellini, mentre il fidanzatino di 17 anni veniva tenuto a distanza e bloccato sotto minaccia. I sette presunti responsabili della violenza, tutti egiziani – tre sono minorenni – sono già stati fermati dai carabinieri.

La ragazzina sarebbe stata violentata da due degli indagati sotto gli sguardi degli altri cinque. Dopo la violenza, la vittima è stata soccorsa da alcuni passanti: era a terra per il dolore e lo choc, con accanto il suo fidanzato anche lui in lacrime. A prestare i primi soccorsi sono stati dei passanti della trafficata via Etnea, e altri hanno chiamato i carabinieri che sono intervenuti e hanno avviato le indagini.

I sette indagati, si legge in una nota congiunta delle Procure distrettuale e per i minorenni di Catania, erano “entrati in Italia da minorenni e, in forza della legislazione vigente, accolti in strutture; in ragione della minore età vige, infatti, il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della Questura competente del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età”.

“Al temine di un ininterrotto sforzo investigativo – si sottolinea nel comunicato – i Carabinieri nel giro di meno di 48 ore, sarebbero riusciti a chiudere il cerchio attorno ai responsabili. Dal primo pomeriggio di ieri, in stretto coordinamento con le due Procure, è quindi scattato il blitz, durato fino alle prime luci dell’alba di questa mattina, che ha consentito di catturare i sette sospettati, l’ultimo dei quali rintracciato dopo una iniziale fuga, tra cui i due esecutori materiali della violenza sessuale entrambi minorenni”.

“Al riguardo – spiegano le due Procure – è stato assolutamente rilevante l’aspetto delle investigazioni scientifiche. Personale specializzato del Comando Provinciale Carabinieri di Catania è infatti riuscito, attraverso un minuzioso studio delle tracce forensi a individuare in meno di 24 ore le tracce biologiche relative alla violenza tracce che, analizzate in pochissime ore dal Ris di Messina, hanno restituito un “match” positivo coincidente con quello del minore che avrebbe fisicamente violentato la 13enne“. 
   

I presunti responsabili assicurati alla giustizia dopo un’inchiesta lampo dei carabinieri

Sono stati disposti accertamenti sui cellulari sequestrati agli indagati. Si cercano contatti ed eventuali video nei loro smartphone e per accertare a quale “cella telefonica” erano agganciati quando è avvenuta l’aggressione. Agli atti delle due inchieste confluiranno anche le immagini registrate dai sistemi di sorveglianza presenti nel giardino comunale e nella zona esterna, anche di privati. Carabinieri del nucleo Investigativo e della Sezione investigazioni scientifiche hanno raccolto anche diverse tracce biologiche per essere poi comparate con il Dna degli indagati.

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