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Oro, fonderia abusiva e riciclaggio di denaro tra quattro Paesi

L’indagine, denominata Goldschmied, si è basata sul monitoraggio di un cittadino greco in contatto con un imprenditore iraniano. I due erano inseriti in un traffico internazionale di oro e riciclaggio internazionale di denaro di provenienza illecita sull’asse Italia-Svizzera-Germania-Turchia.

Milano – Su ordine della procura della Repubblica meneghina, il Raggruppamento Operativo Speciale carabinieri – con il supporto in fase esecutiva dei Comandi provinciali carabinieri di Milano e Monza-Brianza — ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari della custodia in carcere nei confronti di 10 indagati, emessa dal tribunale di Milano, per concorso in riciclaggio aggravato consistito ne1l’aver sostituito denaro con metalli preziosi, tutti di provenienza illecita (in particolare lingotti di oro e argento), fattispecie contestata all’esito di un’ampia indagine coordinata dal VII Dipartimento della procura.

Nello stesso ambito di indagine, l’autorità giudiziaria elvetica ha emesso ulteriore provvedimento restrittivo a carico di due indagati, risultati terminali svizzeri del gruppo di soggetti interessato alle operazioni di riciclaggio. Quattro dei provvedimenti restrittivi, a seguito di internazionalizzazione, sono stati eseguiti in Germania dalle locali autorità. L’indagine – avviata nel 2019 dalla procura della Repubblica di Firenze e trasferita per competenza a quella di Milano — si è sviluppata dal monitoraggio, svolto in sinergia con la Polizia Federale di Lugano, di un cittadino greco in contatto con un imprenditore iraniano inseriti in un traffico internazionale di oro e contestuale riciclaggio internazionale di denaro di provenienza illecita sull’asse Italia/Svizzera/Germania/Turchia.

Il traffico coinvolgeva Italia, Svizzera, Germania e Turchia.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che a Zurigo (CH) era stata allestita una vera e propria fonderia abusiva dove, una volta fuso, il metallo prezioso di provenienza illecita, attraverso la Germania, veniva trasportato su gomma in Turchia. Nel complesso, ai 10 indagati — alcuni dei quali operatori del settore orafo e titolari di attività di compro-oro ubicate principalmente nel capoluogo meneghino – vengono contestati, a vario titolo, 16 episodi di riciclaggio in concorso, con l’aggravante di aver commesso nell’esercizio di attività professionale di operatoFe in nFo con riferimento a complessivi 288 kg di oro e 97 kg di argento, per un controvalore stimato in circa 15 milioni di euro, fatti avvenuti tutti in Lombardia, tra il settembre del 2019 ed il settembre del 2020.

L’indagine, di ampio respiro internazionale, si è sviluppata nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune intercorsa tra la procura della Repubblica di Milano, la procura federale di Zurigo e la procura Federale di Lugano, che ha consentito di svolgere contemporaneamente ed in collegamento le investigazioni nei due Paesi, con acquisizione in tempo reale degli elementi indiziari risultanti nelle distinte indagini. Eurojust ha assicurato il massimo supporto operativo, attraverso il membro nazionale italiano, grazie ad un costante raccordo operativo con le altre autorità giudiziarie straniere coinvolte e con l’autorità giudiziaria tedesca in fase di esecuzione della misura. Le attività sono state condotte in cooperazione tra il ROS e la Polizia federale elvetica e supportate da Europol e dalla rete @ON. Sono inoltre state disposte numerose perquisizioni tuttora in corso. Gli indagati sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

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