Provvedimento del sindaco Carlo Masci a tutela dei cittadini, degli amici a 4 zampe e dell’ambiente inquinato dai residui delle esplosioni.
Pescara – Un’ordinanza del sindaco della città abruzzese Carlo Masci contro lo scoppio di petardi e assimilati, tanto temuti anche dagli amici a 4 zampe. Il primo cittadino pescarese è passato alle maniere forti emanando un provvedimento che ne vieta l’uso fino al 7 gennaio prossimo. Si rischiano sanzioni da 25 a 500 euro. L’uso di fuochi d’artificio “reca grave pregiudizio al patrimonio pubblico e privato oltreché all’ambiente anche a causa dell’utilizzo improprio o del malfunzionamento degli ordigni – è scritto nel provvedimento – tali pratiche costituiscono una notevole fonte di inquinamento ambientale dovuto all’emissione di sostanze inquinanti prodotte per effetto delle esplosioni, con notevole peggioramento dei valori atmosferici nei giorni a seguire, con particolare riferimento alle polveri sottili e all’emissione di sostanze nocive per la salute degli individui”.
E ancora, nell’ordinanza anti-petardi si fa notare che il “materiale residuo a seguito dell’utilizzo di fuochi e petardi si disperde nell’ambiente arrecando pregiudizio al decoro ed all’igiene pubblica delle strade; considerato che questa Amministrazione ha il compito tutelare l’incolumità psicofisica di cittadini ed animali – afferma il sindaco – e di promuovere e tutelare la sicurezza ed il decoro urbano e paesaggistico nel territorio comunale”. L’uso di botti e petardi risulta già vietato su tutto il territorio urbano e durante tutto l’anno per motivi di salvaguardia della sicurezza e dell’igiene ambientale.
Il primo cittadino ha raccomandato “a tutti coloro che hanno la disponibilità di aree private, finestre, balconi, lastrici solari, luci e vedute e simili prospicienti la pubblica via, aree pubbliche o private ad uso pubblico di limitare e controllare l’uso per la effettuazione di spari, scoppi, lanci di giochi pirotecnici, mortaretti e simili e comunque di evitarne il lancio nonché la caduta di altri oggetti pericolosi per la pubblica incolumità, verso luoghi pubblici o di uso pubblico – rivolgendosi ai genitori e ai tutori di minori ha raccomandato – di vigilare sul corretto uso dei dispositivi nei luoghi privati, sul rispetto delle istruzioni, e per evitare che i minori raccolgano ordigni inesplosi; ai proprietari di animali d’affezione, di vigilare e attivarsi affinché il disagio degli animali determinato dagli scoppi non causi danni alle persone e agli animali stessi”.
Quello dei botti pericolosi durante le feste è un fenomeno allarmante che nei giorni scorsi è stato al centro delle proposte di legge presentate dai parlamentari Devis Dori (Avs) e Patrizia Prestipino (Pd). Oltre a LAV erano presenti anche l’On. Francesco Emilio Borrelli (Avs) e l’On Alessandro Caramiello (M5S). È stato evidenziato come i botti di Capodanno, e non solo, provocano enormi danni sia agli animali all’ambiente e alle persone con le forti emissioni che poi ci respiriamo. Una questione di salute che incupisce il quadro di un bollettino di guerra che si ripete ogni anno durante le feste tra Natale e Capodanno. Negli ultimi 10 anni ci sono stati 2723 feriti e 3 morti. Nell’incontro si è parlato della proposta di legge Dori e della proposta Prestipino.
Secondo un’indagine Doxa, commissionata da LAV ed effettuata qualche settimana fa, il 94% degli italiani è contrario all’uso dei botti per i festeggiamenti di Capodanno: il 63% è completamente disposto a rinunciarvi e il 31% già non li usa. Il 94% è disposto quindi a festeggiare con metodi alternativi ai botti e il 93% ritiene che le Istituzioni dovrebbero fare di più per tutelare gli animali e gli esseri umani. Forti esplosioni, luci improvvise e intermittenti provocano infatti terrore, tentativi di fuga e reazioni letali negli animali, sia familiari che selvatici, e causano ferite e lesioni mortali anche negli uomini.