Per il delitto è già stato condannato in primo grado a 20 anni dal tribunale per i minorenni Luigi Borraccino, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio.
Brindisi – È stato condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno Christian Candita, 24 anni, ritenuto coautore dell’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne ucciso il 9 novembre 2022 davanti alla sua abitazione a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Brindisi al termine del processo di primo grado.
Il movente: un debito legato alla droga
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’omicidio sarebbe stato motivato da un debito di 5mila euro che Paolo Stasi e la madre Annunziata D’Errico avrebbero contratto con Luigi Borraccino (all’epoca minorenne) per l’acquisto di hashish e marijuana. Le sostanze, destinate allo spaccio, venivano confezionate anche all’interno dell’abitazione della famiglia Stasi.
L’esecutore materiale e i complici
Per l’omicidio, Borraccino è stato già condannato a 20 anni di reclusione dal Tribunale per i Minorenni, in quanto ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Candita era alla guida dell’auto usata per raggiungere la casa della vittima: il suo coinvolgimento è stato ritenuto determinante nell’agguato mortale.
Le altre condanne e assoluzioni
Nel medesimo processo, Candita e Borraccino erano imputati anche per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, insieme ad altri soggetti. La Corte ha inflitto 9 anni di reclusione e 50mila euro di multa a Borraccino per questa accusa. Assolta la madre di Paolo Stasi, Annunziata D’Errico, come richiesto dall’accusa: nonostante la presunta responsabilità morale, la prova della sua colpevolezza non è stata ritenuta sufficiente.
Candita, oltre alla pena detentiva, è stato condannato al risarcimento dei familiari della vittima, da quantificare in separata sede.