Omicidio Paganelli, sequestrata una lettera di scuse di Dassilva indirizzata alla moglie

L’operaio senegalese, unico indagato per l’omicidio, scrive alla donna di sentirsi dispiaciuto per quello che ha fatto e di provare vergogna.

Rimini – Una lettera di scuse indirizzata alla moglie, Valeria Bartolucci, da consegnarle quando la donna per la prima volta è andato a visitarlo in carcere, missiva vergata da Luois Dassilva e sequestrata dalle guardie carcerarie, potrebbe rappresentare un punto di svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne testimone di Geova uccisa bel garage del condominio dove viveva a Rimini.

Nella lunga lettera Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio, chiede scusa alla moglie per quello che ha fatto e gli inquirenti considerano che il contenuto possa avere una grossa valenza investigativa.  L’operaio senegalese scrive anche di provare vergogna. Le scuse potrebbero riferirsi al tradimento consumato alle spalle della moglie, insieme alla nuora di Pierina, Manuela Bianchi? O forse le scuse di Dassilva nascondono dell’altro? Potrebbero essere il primo passo verso una piena ammissione di colpa? Il dato riveste un’importanza decisiva per le indagini visto che Dassilva non si è mai dichiarato innocente personalmente, se non per voce del difensore, l’avvocato Riario Fabbri e della moglie Valeria Bartolucci.

E se le scuse dirette alla moglie fossero soltanto per il tradimento, si tratterebbe comunque di un elemento che va nella direzione della ricostruzione dell’accusa su quanto accaduto. Il movente supposto dagli inquirenti per l’omicidio di Pierina Paganelli, infatti,  è quello che trova il suo fulcro nella relazione extraconiugale che l’uomo ha instaurato con la nuora della vittima. Vistosi scoperto, stando alle tesi degli investigatori, avrebbe ucciso l’anziana 78enne.

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