Trovato anche il martello con cui è stata sfondata la porta a vetri laterale della villetta. La relazione tra i due era finita a giugno, il marito l’aveva aiutata a denunciarlo.
Treviso – E’ stato trovato “il martello con cui è stata sfondata la porta a vetri laterale della villetta”. Lo ha detto il procuratore capo di Treviso Marco Martani in un punto stampa sull’omicidio della 26enne Vanessa Ballan, uccisa ieri a coltellate a Riese Pio X nel Trevigiano e il cui presunto omicida, il kosovaro Bujar Fandaj, è stato arrestato. Trovato anche “un coltello, rinvenuto nel lavandino dell’abitazione, ancora con tracce ematiche” ed “è sicuramente quello utilizzato per compiere il delitto”, ha spiegato il procuratore aggiungendo che si tratta di un coltello “simile a quelli nell’abitazione” dell’uomo e che “non faceva parte delle posate usate dalla famiglia di Vanessa”.
“Ci sono elementi per contestare la premeditazione”, ha affermato il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, parlando con i giornalisti. Martani ha riferito che Fandaj aveva attivato una nuova utenza telefonica il giorno prima del delitto. “Si è avvicinato alla casa – ha aggiunto – con la bicicletta e non con la sua auto, probabilmente per non farsi riconoscere, e aveva un borsone dove aveva un martello, due coltelli, e altri attrezzi da scasso, con un coltello simile a quello che è stato trovato in cucina, e che è l’arma del delitto”.
Tutta la storia
Secondo il pm “Ci sono indizi gravi di un pericolo di fuga insito nel suo comportamento dopo l’omicidio e indubbi elementi di pericolosità sociale, per il fatto e la ferocia con cui ha agito”. Che ha aggiunto come l’uomo avesse chiamato ieri sera intorno alle 21.00 ammettendo il fatto. “Questo per noi ha valore confessorio – ha chiarito Martani -. “Aveva detto che si sarebbe costituito ai carabinieri di Riese, ma per noi era un tentativo di depistaggio. Aveva detto che si trovava nei campi lì intorno, ma era in una zona diversa. I carabinieri non hanno mai cessato di sorvegliare l’abitazione con una pattuglia in borghese, e si sono accorti del suo rientro a casa in ora notturna e lo hanno sottoposto a fermo. Non si è detto disponibile all’interrogatorio del pm, ed è stato portato in carcere”.
L’omicidio sarebbe avvenuto tra le 11.21 e le 11.47 di ieri, ha spiegato il procuratore, in base al traffico di messaggi Whatsapp tra la vittime e il compagno, Nicola Scapinello. Il secondo messaggio risulta non ricevuto né letto. Alle ore 12.00 Scapinello è arrivato a casa e ha trovato Vanessa morta a terra. Già una prima volta, secondo quanto si è appreso, Bujar, incensurato, aveva tentato di accedere alla casa, scavalcando la recinzione, poche settimane fa. La relazione tra i due, ha riferito il magistrato, era nata nel 2022 “ma era stata troncata dalla donna a giugno. La donna aveva tentato di nascondere le minacce al suo compagno, che però se n’è accorto, e l’ha aiutata e sostenuta nel presentare denuncia, il 26 ottobre scorso”.
“C’erano elementi forse per un pericolo di attività persecutoria e molesta, ma non per un divieto di avvicinamento” da parte di Bujar Fandaj nei confronti di Vanessa Ballan, ha continuato Martani. “Dopo una perquisizione eseguita nella sua abitazione dopo la querela, da parte di Fandaj non c’erano più stati episodi di molestie, di avvicinamenti o minacce”, ha aggiunto. “La valutazione fatta – ha concluso Martani – era di non urgenza, cosa purtroppo che si è rivelata infondata”.