Verdetto dopo quasi un anno dalla tragedia: due anni per lesioni agli altri due imputati. Secondo la ricostruzione, fu lui a sferrare il pugno che fece cadere l’imprenditore, provocandogli fratture craniche letali.
Udine – A quasi un anno dall’omicidio, è arrivata la sentenza per la morte dell’imprenditore giapponese Shimpei Tominaga, aggredito a Udine nel giugno 2024 mentre tentava di sedare una rissa tra giovani. Il tribunale ha condannato Samuele Battistella, 20enne di Mareno di Piave (Treviso), a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Secondo la ricostruzione, fu lui a sferrare il pugno che fece cadere la vittima, provocandole fratture craniche letali.
Assolti dal concorso nell’omicidio, ma riconosciuti colpevoli di lesioni aggravate, gli altri due giovani imputati: Daniele Wedam, 20 anni, e Abd Allah Djouamaa, 22 anni, entrambi di Conegliano. Entrambi hanno ricevuto una condanna a due anni, ma per Wedam non è stata concessa la sospensione condizionale della pena.
La ricostruzione dei fatti
Shimpei Tominaga, 56 anni, era giapponese ma da tempo viveva a Udine dove aveva un’impresa di import-export nel settore dell’arredamento. La sera dell’aggressione era uscito per una passeggiata quando si è imbattuto in una violenta lite tra due gruppi di ragazzi fuori da un locale.
L’imprenditore era intervenuto a difesa di un giovane già ferito, invitando alla calma. Per tutta risposta, Battistella lo colpì con un pugno. La caduta fu fatale: Tominaga batté la testa contro lo spigolo del marciapiede, riportando gravi lesioni cerebrali. Morì dopo quattro giorni di coma nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Udine. Una tragedia che lasciò il segno a Udine dove l’imprenditore era molto conosciuto e rispettato.