Sara Campanella

Il killer di Sara Campanella: “L’ho uccisa”. Ma non spiega il movente

Fermato a Noto, Stefano Argentino è accusato di aver perseguitato la vittima per due anni prima di ucciderla.

Messina – “Ha ammesso i fatti, ma non ha spiegato perché l’ha aggredita”. Così l’avvocato Raffaele Leone, difensore di Stefano Argentino, al termine dell’interrogatorio di garanzia del 27enne fermato per l’omicidio di Sara Campanella, avvenuto il 31 marzo in viale Gazzi. Il giovane, prostrato ma “chiuso”, si è limitato a rispondere a poche domande davanti al Gip, che deciderà sulla custodia cautelare. Intanto, la Procura di Messina ha disposto l’autopsia per venerdì 4 aprile al Policlinico, dove Sara, 22enne di Misilmeri, è morta dissanguata dopo molteplici coltellate, una alla giugulare.

Il delitto, brutale e sotto gli occhi di decine di testimoni, è stato risolto in poche ore dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina. Argentino, studente fuori corso di Biotecnologie, aveva inseguito Sara dal Policlinico, dove lei svolgeva un tirocinio, fino a raggiungerla vicino allo stadio San Filippo. “Basta, lasciami”, ha urlato la ragazza, tentando di fuggire, prima che lui la colpisse più volte con un coltello, ancora non trovato. “Ho visto una ragazza in lacrime, piegata dal dolore, e lui con un’arma in mano”, ha raccontato una testimone alla fermata del bus. I soccorsi, pur rapidi, non sono bastati: Sara è spirata poco dopo l’arrivo in ospedale.

Sara Campanella urlava: “Basta lasciami”

Le indagini, supportate da telecamere, testimoni e racconti delle amiche, hanno dipinto un quadro di ossessione: Argentino perseguitava Sara da due anni, incapace di accettare il suo rifiuto. “Il malato mi segue”, aveva scritto lei in un ultimo messaggio alle colleghe. Le amiche lo descrivevano come “fastidioso, insistente”, pronto a offendersi per un sorriso mancato. Eppure, Sara non aveva mai denunciato. Il pm parla di “pericolosità non comune, efferatezza e crudeltà” in un ragazzo incensurato, tifoso della Juventus e appassionato di moto, che nessuno immaginava capace di tanto.

Sara Campanella
La scena del delitto

Dopo l’omicidio, Argentino è fuggito in auto verso Noto, rifugiandosi in una casa vacanza dei genitori. “Qualcuno lo ha aiutato”, sospettano i carabinieri, che indagano su possibili complici. Arrestato nella notte del 1° aprile, “era sorpreso ma non ha resistito”, riferiscono i militari. L’avvocato Leone, che valuta se accettare il mandato, descrive una famiglia “sconvolta”. Il sindaco di Noto, Corrado Figura, si dice “sgomento”.

La madre della vittima: “Bisogna denunciare”

Il dolore della famiglia di Sara è straziante. La madre, Cetty Zaccaria, su Facebook: “Non sapevamo fosse perseguitata. Pensava di gestire il suo ‘No’. Bisogna denunciare!”. Antonino Fricano, fidanzato da pochi mesi, piange “l’amore della mia vita” e chiede giustizia: “Non mi parlava di lui, forse per paura della mia reazione”. La ragazza sognava una laurea in oncologia, ma “l’autopsia la faranno a te”, scrive la madre. Venerdì, l’esame chiarirà la dinamica, mentre Messina e Misilmeri piangono una giovane brillante, vittima di un rifiuto non accettato.

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