Omicidio di Pierina Paganelli, il Dna scagiona Louis Dassilva

Il superperito incaricato dal Tribunale non ha trovato tracce biologiche dell’unico indagato sui reperti recuperati sulla scena del crimine. La difesa: “Risultato significativo”.

Rimini – Nessuna traccia di Dassilva. Sulla scena del delitto di Pierina Paganelli, la pensionata 78enne massacrata con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 nei sotterranei del condominio di via del Ciclamino a Rimini, manca il Dna dell’unico indagato per il delitto, l’operaio 34enne che si trova in carcere dallo scorso luglio.

A confermarlo è il recente deposito della perizia condotta dal professor Emiliano Giardina su richiesta del Tribunale di Rimini. L’analisi, durata quasi sei mesi e conclusasi alla fine del 2024, non ha riscontrato alcuna corrispondenza tra il Dna dell’unico indagato e i campioni prelevati dai 34 reperti esaminati nei laboratori dell’Università Tor Vergata di Roma.

Il professor Giardina ha sottoposto i reperti a numerosi esami, tra cui tracce rilevate sul luogo dell’omicidio, vestiti della vittima, oggetti contenuti nella borsa di Pierina e materiali sequestrati nell’abitazione di Dassilva. Sebbene il Dna dell’indagato sia stato individuato su due oggetti – un coltello da cucina e un pantalone – non vi è alcuna corrispondenza con le tracce di “maschio 2” (rilevata su un’impronta sul muro) e “maschio 3” (trovata sulla gonna della vittima), i cui profili genetici restano ignoti. Anche le due tracce femminili isolate sugli abiti di Pierina non hanno fornito elementi utili per l’inchiesta.

Tra i profili comparati con i reperti, oltre a quelli di Pierina e Louis, solo il Dna di un soccorritore è stato rilevato su una penna. Gli altri 11 profili analizzati – compresi quelli di Loris e Manuela Bianchi e di Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva – non sono stati riscontrati sui materiali esaminati. Tuttavia, le analisi sono state complicate dalla cattiva conservazione dei reperti, deteriorati da muffe che hanno compromesso molte tracce, rendendole inutilizzabili anche con l’ausilio della tecnologia avanzata Crime-lite, importata dagli Stati Uniti per l’occasione.

“Questo risultato è per noi significativo”, ha dichiarato l’avvocato Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi rappresenta Louis Dassilva. “Se anche l’incidente probatorio sul filmato della videocamera confermerà l’assenza del mio assistito sulla scena del crimine, presenteremo un’istanza di scarcerazione. È fondamentale che questa perizia contribuisca a escludere definitivamente la presenza di Dassilva sul luogo dell’omicidio Paganelli, rafforzando la nostra strategia difensiva in vista del processo”.

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