Omicidio Deidda, il marito dal carcere scrive al fratello della vittima: “Sono innocente, voglio incontrarti”

Igor Sollai è detenuto con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Oggi i Ris sono tornati nella casa della coppia a San Sperate.

Cagliari – Igor Sollai, il 43enne attualmente detenuto con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per la morte della moglie Francesca Deidda, ha scritto una lettera al fratello di lei in cui ribadisce la propria innocenza e chiede di incontrarlo una volta conclusa la vicenda giudiziaria. Francesca Deidda, 42 anni, era scomparsa il 10 maggio da San Sperate, un comune a circa venti chilometri da Cagliari, e i suoi resti sono stati ritrovati due mesi dopo, il 18 luglio, all’interno di un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nei pressi della vecchia statale 125.

La lettera, inviata dal carcere di Uta, è già stata consegnata ad Andrea Deidda, il fratello della vittima, che il 30 maggio aveva denunciato la scomparsa della sorella ai carabinieri, manifestando i primi sospetti verso le dichiarazioni di Sollai, che sosteneva che la moglie si fosse allontanata volontariamente. “Abbiamo capito fin da subito che non si trattava di un semplice allontanamento, ma di qualcosa di molto più grave”, aveva dichiarato Andrea Deidda in quel periodo. Sempre lui, nei giorni successivi, aveva lanciato un appello sui social rivolto al presunto responsabile del femminicidio, chiedendogli di dire la verità e smettere di negare l’evidenza.

Le indagini dei carabinieri continuano. Questa mattina, gli esperti del RIS di Cagliari hanno condotto una nuova ispezione nell’abitazione della coppia a San Sperate, raccogliendo ulteriori prove. Durante l’operazione, sono intervenuti anche i militari del comando provinciale, che hanno sequestrato alcuni documenti. Alle operazioni hanno partecipato gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, difensori di Sollai, insieme a Gianfranco Piscitelli, legale di Andrea Deidda.

Nei prossimi giorni, i carabinieri del RIS effettueranno ulteriori verifiche sul furgone e sulla Volvo utilizzati da Sollai, oltre a esaminare il materiale informatico sequestrato, inclusi i suoi telefoni cellulari, per raccogliere ulteriori elementi utili alle indagini.

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