La Cassazione ha annullato l’assoluzione di Fabio Manganaro, il carabiniere che bendò Christian Natale Hjorth. Si terrà un nuovo processo.
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione di Fabio Manganaro, il carabiniere accusato di aver bendato nella caserma di via dei Selci Christian Natale Hjorth, uno dei responsabili dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. La decisione della quinta sezione della Suprema Corte arriva a seguito del ricorso presentato dagli avvocati di Hjorth, Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, contro la precedente assoluzione “perché il fatto non costituisce reato” pronunciata il 26 aprile scorso in appello.
Con l’annullamento, viene stabilito un nuovo processo: la Cassazione ha stabilito un rinvio per determinare eventuali risarcimenti. In primo grado, Manganaro era stato condannato a due mesi di reclusione.
Dall’omicidio del brigadiere erano scaturiti, oltre al processo per il delitto, anche altri due procedimenti: il primo contro il carabiniere che aveva bendato Natale Hjorth, l’altro contro il collega che aveva fotografato il fatto per poi diffondere le immagini in una chat.
Manganaro aveva sostenuto di aver bendato il giovane con un foulard per proteggerlo dai suoi colleghi e dalla loro rabbia, isolandolo da ciò che stava avvenendo in caserma, fra tentativi di aggressione e ostilità diffusa.
Gli avvocati di Hjorth hanno accolto con favore la decisione, definendola un passo importante per riaffermare i principi dello stato di diritto. “La sentenza di assoluzione – hanno dichiarato – rappresentava un errore evidente, sia nei fatti che nel diritto, ignorando la gravità di una condotta inaccettabile”.