L’uomo, 59 anni, era in un lago di sangue. La donna, inizialmente in stato di choc, è ora in carcere con l’accusa di omicidio.
Bologna – È stata fermata nella notte con l’accusa di omicidio volontario Lorenza Scarpante, la moglie di Giuseppe Marra, il 59enne trovato morto martedì mattina, 27 maggio, all’interno del proprio appartamento in via Zanolini. L’uomo era stato scoperto riverso in una pozza di sangue, con evidenti ferite alla testa, una delle quali particolarmente profonda.
La donna era stata vista chiedere aiuto insanguinata
Già nelle ore immediatamente successive alla tragedia, la moglie 56enne, originaria come Marra di Aosta, era apparsa sotto choc, in strada a chiedere aiuto con gli abiti sporchi di sangue. I vicini avevano segnalato la scena, mentre lei dichiarava di essersi svegliata trovando il marito già in quelle condizioni. Secondo quanto trapela, era formalmente indagata fin dall’inizio. Le contraddizioni nei racconti, unite agli elementi raccolti dagli investigatori del Nucleo Investigativo e della compagnia Bologna centro, hanno portato la Procura della Repubblica di Bologna a emettere il fermo.

Un rapporto segnato da alti e bassi
Marra e Scarpante gestivano un negozio di cannabis legale in via Indipendenza. Negli ultimi anni avevano attraversato una fase di crisi sentimentale, che però – secondo quanto riferito da conoscenti – sembrava in via di superamento. Vivevano insieme in via Zanolini dal 2021. Nell’appartamento, al momento dei rilievi, non erano stati riscontrati segni di effrazione o furti. Il portafogli e il cellulare di Marra erano stati ritrovati regolarmente in casa.