Giornata mondiale contro la crudeltà verso gli animali: il dovere di dire basta

Un’occasione per ribadire che in Italia il maltrattamento è reato che prevede la reclusione fino a 18 mesi o multe fino a 30mila euro.

Oggi, 12 agosto, è la Giornata mondiale contro la crudeltà verso gli animali, un’occasione per ribadire che in Italia il maltrattamento verso gli animali è reato. Per gli autori di maltrattamento sono previste pene severe, come la reclusione fino a diciotto mesi o multe fino a 30.000 euro. Nella stagione estiva, purtroppo, questi tipi di comportamenti sono più frequenti.

Le norme che regolano gli abusi su cani, gatti e non solo sono contenute nella legge n° 189 del 20 luglio 2004, fortemente voluta dalla LAV – Lega Anti Vivisezione. Le disposizioni hanno segnato un enorme passo in avanti per tutte le persone che da sempre difendono i loro diritti. Prima di questa norma, ad esempio, i maltrattamenti sugli animali erano considerati una contravvenzione , ora sono un delitto.

Inoltre, sono state aggiunte nell’ordinamento anche altre disposizioni, “Delitti contro il sentimento“, grazie alle quali “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni“. La legge punisce non solo coloro che uccidono gli animali, ma anche chi gli procura dolore per negligenza e chi li spinge a fare cose che sono contro la loro natura, chi li tiene in condizioni inadatte, chi li fa combattere, chi li abbandona e chi somministra loro sostanze stupefacenti. 

E proprio a proposito di abbandoni, ormai parliamo di una vera e propria piaga. Nel 2023 in Italia sono stati ceduti o abbandonati più di 127 animali ogni 24 ore, con un aumento del 20% rispetto alle due estati precedenti. Secondo l’ENPA – Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, in Italia il numero di animali lasciati a bordo strada ogni anno in questa stagione supera i 130mila.

Chiunque abbandoni animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. L’abbandono si configura quando l’animale è lasciato solo, senza che nessuno si prenda cura dello stesso. Un gesto che ora sarà punito anche secondo il nuovo codice della strada: aumento della pena di un terzo se li si abbandona senza usare un veicolo; in caso contrario si avrà la sospensione della patente da 6 mesi a un anno. In caso l’abbandono dovesse porre in pericolo altri soggetti, saranno valide le norme previste per i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime. 

Anche la polizia è scesa in campo contro la barbara abitudine di abbandonare gli animali. Nei giorni scorsi è stato divulgato il video della nuova campagna di sensibilizzazione, intitolata #SeNonTiPortoNonParto.

Ricordiamo che chiunque veda un animale vittima di atti crudeli o assista a un maltrattamento è tenuto a informare le autorità competenti come la Polizia Locale o il dipartimento veterinario dell’ATS, per salvarlo e portarlo nelle strutture preposte alla sua accoglienza. Le Forze dell’Ordine sono obbliate giuridicamente a intervenire. 

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