Piantedosi fiducioso su dl Paesi sicuri. Anm: “Non facciamo opinione su scelte governo, sono singoli tribunali che si pronunciano”.
Alcuni migranti sono stati presi a bordo dalla nave Libra della Marina Militare a sud di Lampedusa, a quanto si apprende. Saranno trasferiti verso i centri in Albania, dopo lo screening a bordo. Le operazioni di trasporto di migranti “possono riprendere”, aveva anticipato poco prima il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Sono fiducioso” che il decreto sui Paesi sicuri dei giorni scorsi possa superare la mancata convalida dei trattenimenti da parte dell’autorità giudiziaria”, ha precisato. “Se non lo fossi stato non l’avremmo fatto”, ha chiarito il ministro.
Il governo tira dunque dritto, anche dopo il pronunciamento della sezione immigrazione del tribunale di Roma, del 18 ottobre, che non ha convalidato il trattenimento all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader per 12 stranieri. Una decisione che ha provocato polemiche e ha scatenato una bufera anche via social con minacce di morte alla giudice Silvia Albano, uno dei 6 magistrati artefice di quel provvedimento, a cui è stata disposta la vigilanza per questioni di sicurezza. L’esecutivo non attende la pronuncia della Corte di Giustizia europea, dopo il rinvio a quest’ultima da parte del tribunale di Bologna del decreto sui “Paesi sicuri”.
Ma a smentire l’ottimismo del ministro c’è già però un nuovo intervento del tribunale di Catania che ha annullato il provvedimento di trattenimento per un migrante egiziano che aveva chiesto nei giorni scorsi lo status di rifugiato perché, secondo i giudici, l’Egitto non è un Paese sicuro. Si tratta del primo provvedimento emesso dopo l’approvazione del nuovo decreto legge sui Paesi sicuri.
Sul nuovo gruppo di migranti presi a bordo della nave Libra il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia sottolinea: ”Noi non facciamo opinione sulle scelte del governo, stiamo in silenzio rispetto a tutto ciò che sta intorno alle politiche del governo e alle politiche dell’immigrazione. Interveniamo quando siamo chiamati in causa”. Santalucia parla da Bologna per l’assemblea convocata dalla giunta esecutiva sezionale Emilia Romagna contro gli attacchi ai magistrati dopo la decisione di rinviare il decreto sui paesi sicuri alla Corte europea. ”Sono i singoli tribunali che si pronunciano, non c’è una posizione della magistratura – ha continuato – Certo, registro che sono ogni volta di più le pronunce che vanno in senso contrario alle scelte del governo e uniforme rispetto a un indirizzo interpretativo e ne prendo atto”.