L’indagine della Procura europea sul programma “Garanzia Giovani”. Il sindaco Decaro gli revoca immediatamente la delega di giunta.
Bari – Le disgrazie, come dice il proverbio popolare, non vengono mai sole. La spirale che ha avvolto la città pugliese non accenna a fermarsi. Una nuova scossa invade la politica: questa volta tocca all’assessore al Bilancio del Comune di Bari, Alessandro D’Adamo, 45 anni, che è tra gli indagati dell’inchiesta dell’Eppo (Procura europea) di Roma per truffa ai danni dello Stato in relazione ai fondi per il programma Garanzia Giovani. D’Adamo è stato perquisito dagli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari, su delega del pm romano Francesco Testa. Il sindaco, Antonio Decaro, gli ha immediatamente revocato la delega di giunta.
L’indagine riguarda l’associazione Kronos, riconducibile a D’Adamo e alla sorella Annalisa, che – in base all’ipotesi dell’accusa, avrebbe commesso irregolarità nella gestione del programma europeo. Il fascicolo è relativo alle ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, per fatti commessi nella città pugliese dal 2019 al 2022. I militari hanno effettuato perquisizioni nelle sedi Kronos di Bari, Andria e Lecce, e nelle sedi di altre due associazioni che operano in collegamento con la prima.
L’inchiesta è relativa all’utilizzo dei fondi europei destinati al programma Garanzia Giovani, che mira all’inserimento lavorativo di ragazzi dai 15 ai 34 anni: l’ipotesi è che la Kronos abbia richiesto pagamenti a fronte di assunzioni fittizie. La Finanza ha acquisito documentazione relativa ai giovani che sarebbero stati avviati tramite Kronos e le altre associazioni collegate. “L’esercizio di importanti funzioni pubbliche quali quelle di assessore – ha detto Decaro commentando la revoca dell’incarico a D’Adamo – deve essere privo di qualsiasi sospetto. È un dovere nei confronti dei cittadini e consente agli interessati di potersi difendere liberamente”.
Un’altra grana per il sindaco, dopo che il Viminale ha deciso di inviare la commissione su impulso dei parlamentari di centrodestra, dopo gli arresti del 26 febbraio scorso, epilogo dell’inchiesta Codice interno che ha disvelato un presunto sistema di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali del 2019. Per infiltrazioni mafiose anche l’azienda municipalizzata del trasporto urbano, l’Amtab, è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria per un anno. Tra le 130 persone finite in carcere e ai domiciliari ci sono anche Carmen Lorusso, consigliera eletta con il centrodestra e poi passata nella maggioranza di Decaro; e suo marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale.