Non solo l’attentato a Trump, perché Ar-15 è il fucile usato nelle stragi Usa: i precedenti

Prodotto dalla Colt, il modello è diventato il simbolo di gruppi politici che si schierano contro la limitazione delle armi.

New York – L’arma d’assalto dalla quale il ventenne Thomas Matthew Crooks ha sparato i colpi che hanno ucciso una persona e ferito l’ex presidente Donald Trump durante un comizio a Butler (Pennsylvania) conta 40 milioni di pezzi venduti. Prodotto dalla ditta Colt, il modello ha ispirato repliche ed è diventato il simbolo di gruppi politici che si schierano contro la limitazione delle armi dopo quella varata nel 1994 dall’amministrazione Clinton. Dalla sparatoria alla scuola elementare Sandy Hook (Connecticut) del 2012 a quella di Las Vegas nel 2017, il nome dell’arma compare in tante stragi di massa negli Stati Uniti e negli ultimi 20 anni ha conosciuto un’impennata delle vendite. Ecco perché.

Erano trascorsi circa 15 minuti dall’inizio del comizio e l’ex presidente stava parlando dell’ondata di migranti che hanno “invaso” gli Stati Uniti. Poi un rumore di spari, con il tycoon che ha portato la mano all’orecchio destro. Subito cinque uomini e donne del Secret Service si sono lanciati su di lui e lo hanno buttano a terra, dietro al leggio. Alle sue spalle la folla terrorizzata urlava e cercava di trovare un riparo. Si sono sentiti altri spari, circa otto. “Le scale sono pronte”, hanno ripetuto gli agenti del Secret Service, raggiunti sul palco da altri con fucili d’assalto. I sostenitori di Trump erano allibiti, alcuni addirittura filmavano la scena.

Trump colpito all’orecchio dall’Ar-15

Quella di sabato non è la prima volta che il nome dell’Ar-15 compare durante una sparatoria negli Stati Uniti. Il fucile semi-automatico risulta l’arma più diffusa in tutto il Paese con una stima di oltre 40 milioni di pezzi venduti. Prodotto per la prima volta alla fine degli anni Cinquanta, inizialmente il fucile Ar-15 aveva una destinazione d’uso militare per poi passare col tempo a quello civile. Il nome si richiama all’azienda produttrice “ArmaLite” mentre il numero 15 indica il quindicesimo modello della carabina. Il progetto venne venduto alla Colt che ad oggi è l’unica azienda in grado di produrre l’arma nella versione originale. Le caratteristiche tecniche del fucile hanno però ispirato modelli simili, i cosiddetti “Ar-15 style” come quello usato dall’attentatore di Butler.

Tra le caratteristiche principali c’è la capienza dei caricatori che possono contenere fino a 100 proiettili. Il fucile a colpo singolo è in grado di sparare fino a 60 colpi al minuto, un modello che si richiama a quello in dotazione delle forze militari. In secondo luogo, a ingolosire gli amanti delle armi è il prezzo. L’Ar-15 ha una presenza capillare nelle armerie americane ed è acquistabile per poco più di 1.000 dollari. La popolarità del fucile ha generato la nascita di un’associazione ad esso dedicata, la “Ar-15 Owners of America”. La pericolosità del fucile semi-automatico era ben nota già negli anni Novanta quando l’allora amministrazione democratica di Bill Clinton riuscì ad imporre una moratoria di 10 anni. Varato nel 1994, il blocco alla vendita non è stato rinnovato e dal 2004 Ar-15 ha conosciuto una “seconda primavera” con un’impennata di diffusione.

Il 14 dicembre 2012 l’arma è stata usata per compiere il massacro alla scuola elementare Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, costato la vita a 27 persone, compreso l’attentatore Adam Lanza. Dall’allora presidente Usa Barack Obama al sindaco di New York Michael Bloomberg, da più parti arrivò la richiesta di arrivare ad una stretta sulle armi d’assalto. Il 1° ottobre 2017 Stephen Paddock usò l’Ar-15 insieme ad altre decine di armi d’assalto per compiere una strage dal Mandalay Bay Hotel di Paradise, nell’area di Las Vegas (Nevada): i morti furono 61, incluso il killer. Tra le stragi più recenti rese possibili dall’uso del fucile Ar-15 c’è anche quella del 28 marzo scorso quando Audrey Elizabeth Hale uccise tre bambini, la preside, il custode e una supplente del Convent School di Nashville (Tennessee).

Negli anni l’Ar-15 si è affermato come un simbolo di associazioni e gruppi politici conservatori che si schierano apertamente contro la limitazione delle armi per uso privato. Un anno fa il modello veniva raffigurato in spille e cravatte indossate da parlamentari repubblicani al Congresso in una campagna per rilanciare il diritto degli americani a portare armi a scopo di difesa.

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