Non ce l’ha fatta la donna aggredita dal marito a Somma Vesuviana

Olena Vasyl’yeva, sessantenne ucraina, si aggiunge alla tragica lista dei femminicidi del 2025. Il coniuge settantenne era già stato fermato per tentato omicidio.

Somma Vesuviana – Si è conclusa tragicamente la battaglia per la vita di Olena Georgiyivna Vasyl’yeva, donna di sessant’anni originaria dell’Ucraina, spirata presso il Camaldoli Hospital del capoluogo campano dopo otto settimane trascorse tra la vita e la morte. Agli inizi di ottobre, la donna aveva subito una brutale aggressione da parte del coniuge durante un alterco domestico: l’uomo, di settant’anni, era stato immediatamente bloccato dalle autorità con l’accusa di tentato assassinio. L’episodio si era consumato nel territorio di Somma Vesuviana. Il decesso incrementa il drammatico conteggio delle vittime di femminicidio nella penisola, che ha già superato le settanta nell’anno corrente.

Stando alla dinamica ricostruita dagli inquirenti, al termine di un diverbio scatenato da questioni banali, il settantenne avrebbe percosso la moglie al capo utilizzando un oggetto contundente, causandole traumi cerebrali di estrema gravità. Per tale ragione, nell’ambito delle investigazioni dirette dalla Procura nolana, i militari dell’Arma della stazione di Castello di Cisterna hanno proceduto al fermo dell’uomo dopo che questi aveva ammesso la propria responsabilità. Lo strumento utilizzato per l’aggressione è stato recuperato all’interno di un locale adibito a ripostiglio.