L’uomo è indagato per tre diversi episodi in cui avrebbe drogato e violentato le occasionali compagne. Incastrato dai filmati sul cellulare.
Roma – La polizia di Stato ha eseguito, nella capitale, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ubaldo M., operatore ecologico romano di 59 anni, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, commessi a Capranica, Riano e Mazzano Romano, ai danni di tre diverse donne.
Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale ed eseguito dai poliziotti della squadra mobile di Viterbo e dal Commissariato di pubblica sicurezza “Flaminio Nuovo” della Questura , scaturisce da un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli ed iniziata dai poliziotti romani a seguito della denuncia di una delle vittime che si era presentata presso l’ospedale “San Pietro” di Roma.
Ai poliziotti la donna aveva raccontato di aver conosciuto sui social il soggetto arrestato e che, dopo una breve frequentazione, lo aveva invitato a casa per una serata romantica. Il giorno dopo, però, la stessa si era resa conto di essere stata fortemente drogata e violentata, così come poi accertato in seguito agli approfondimenti sanitari.
Dopo accurate indagini gli investigatori sono riusciti a individuare l’uomo e nel corso di una perquisizione hanno sequestrato una confezione di farmaco sedativo ipnotico e lo smartphone. Al suo interno, i poliziotti hanno raccolto elementi sufficienti a ricostruire almeno altre due violenze, avvenute con le stesse modalità.
Sul telefono cellulare erano infatti presenti le immagini di tre diverse donne inermi mentre subivano violenze sessuali. alcune di queste immagini erano state inviate dall’indagato ai propri amici e commentate con tono ironico e sprezzante.
Presenti, inoltre, le conversazioni con le vittime durante le quali lo stesso aveva fornito improbabili spiegazioni alle donne, che non ricordavano nulla dei rapporti sessuali. essendo emersi a carico dell’interessato anche precedenti fatti delittuosi avvenuti nella provincia di Viterbo, la Procura di Tivoli ha inviato per competenza territoriale il fascicolo alla Procura la quale ha richiesto, immediatamente, la misura cautelare e, contestualmente, delegato ulteriori atti di indagine alla squadra mobile di Viterbo.
L’indagato è stato rintracciato a Roma, nel quartiere “Casilino”, a casa di una nuova compagna e tradotto nel carcere di “Regina Coeli”. Contestualmente gli uomini della polizia Scientifica hanno effettuato un apposito prelievo e test del DNA che è stato confrontato con i vari reperti sequestrati nel corso dell’indagine, rafforzando ulteriormente il quadro probatorio dal quale emerge la sua responsabilità.