Il ministro dell’Agricoltura accolto dagli agricoltori in via Nomentana, ma Riscatto Agricolo sull’altro fronte annuncia “azioni eclatanti”.
Roma – È una notte italiana quella che scorre dopo una giornata in cui i trattori sono stati – ancora una volta e da giorni – protagonisti da un capo all’altro della penisola. Tutti compatti in una strenua lotta per il futuro di tutti noi. È una notte in cui dopo mobilitazioni e trattative serrate, qualche spiraglio e porte ancora chiuse, è il ministro dell’Agricoltura ad andare da loro. Gli agricoltori raccolti in presidio su via Nomentana – seduti sui loro 500 trattori – che passando dai cavalcavia che sovrastano il Grande Raccordo Anulare illuminano a giorno la notte romana. Mentre Lollobrigida è in mezzo a loro elicotteri sorvolano il perimetro che avvolge il grande ‘mucchio’ della macchine agricole che creano un fascio di luce, emblema di una lotta nobile e convinta ma mai violenta.
“Vi ringrazio per quello che avete fatto negli anni in cui avete garantito la continuità di questo asset strategico” ovvero l’agricoltura, dice Lollobrigida in un comizio improvvisato al presidio dei trattori su Via Nomentana, poco fuori Roma. L’atmosfera non è più tesa, tra foto, strette di mano, arrosticini e prosecco.
Ora il ministro è pari a pari con il mondo agricolo, quello della terra che ha saputo tenere testa alla politica: Lollobrigida ha ricordato la posizione in Europa tenuta dalla premier Giorgia Meloni ed è tornato ad attaccare le imposizioni agli operatori del settore, spiegando che “i nostri agricoltori sono i più rispettosi dell’ambiente“.
E aggiunge: “Io prima o poi me ne andrò ma voi rimarrete sempre. Farò il possibile, vi garantisco il mio impegno: sono sempre pronto al confronto e spero che in futuro non possiate dire che vi ho deluso” ha concluso ribadendo ai presenti “sono qui e resto a salutare chi voglia farlo. Ci sono cose che non dipendono da noi, ma dall’Unione europea”. Un’accoglienza piuttosto calorosa quella riservata a Lollobrigida dai trattori del presidio sulla Nomentana.
Ma il fronte della protesta si spacca sempre più e sale la rabbia degli agricoltori che fanno invece capo al Cra, il comitato guidato dall’ex forcone Danilo Calvani. “Il ministro prima ha convocato i sindacati agricoli, nostri carnefici che contestiamo apertamente, poi ha finto di parlare con noi chiamando al ministero Riscatto agricolo, movimento che è composto da tutti iscritti al suo partito. Ci sentiamo presi in giro. Chiediamo le
sue dimissioni e quelle della premier che sta appoggiando la sua linea” ha tuonato Calvani. Il suo movimento ieri ha avviato la mobilitazione nella capitale, con sei punti di raccolta alle porte della città e una manifestazione in programma la settimana prossima.
“La nostra rabbia sta salendo – avverte – ci stiamo preparando a una grandissima risposta e non escludo azioni eclatanti”. Parole che arrivano alla vigilia di un sabato intenso sotto il profilo dell‘ordine pubblico. Alla protesta dei trattori si aggiungono varie mobilitazioni ‘calde’ in città. Nei pressi dell’ambasciata ungherese alle 14 ci sarà una manifestazione organizzata per Ilaria Salis e gli altri detenuti in occasione della ricorrenza del ‘Giorno dell’onore’ che chiama a raccolta in Ungheria bande di estrema destra. I partecipanti si uniranno
poi al corteo organizzato dal movimento degli studenti palestinesi al centro di Roma con partenza da largo Corrado Ricci, ai Fori Imperiali e arrivo in piazza Vittorio.
Sempre domani CasaPound ricorderà i martiri delle Foibe con un doppio appuntamento: alle 17 partirà un corteo che dalla stazione Laurentina si concluderà nel quartiere Giuliano-Dalmata mentre la mattina in piazza Segantini ad Acilia ci sarà una commemorazione. Tutti manifestazioni che si svolgeranno con la minaccia di una recrudescenza della protesta che viaggia sui trattori.
E mentre la notte romana vive molte divisioni tra gli agricoltori che hanno accolto Lollobrigida e la fronda di Riscatto Agricolo, quella dei colleghi a Sanremo li vede sotto un cielo freddo e tempestoso. La Protezione Civile ha allestito una tenda, con brandine per la notte, per accogliere gli agricoltori piemontesi che nel primo pomeriggio hanno raggiunto Bussana a bordo di una ventina di trattori. In attesa che Amadeus, stasera, legga un estratto del testo della lettera concordata con loro, gli agricoltori hanno dato vita a un vero e proprio presidio che, hanno annunciato, non hanno intenzione di lasciare fino a domenica.
“Blindatura” nella città dei fiori per i trattori e parecchia solidarietà dalla gente. Quanto al dilemma palco sì-palco no, “la scelta di non far salire gli esponenti della protesta dei trattori sul palco dell’Ariston è stata condivisa con il ministro dell’Interno Piantedosi“, ha detto l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio, a poche ore dall’inizio della penultima serata del Festival, durante la quale ci sarà la lettura da parte di Amadeus di un testo condiviso dai rappresentanti degli agricoltori.