Scambio elettorale politico-mafioso: 10 arresti, anche sindaco di Casabona

Operazione antimafia dei carabinieri di Crotone coadiuvati dai Cacciatori Calabria: per 8 custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari.

Crotone – Dieci arresti per scambio elettorale politico-mafioso. C’è anche il Sindaco di Casabona tra le persone finite in manette. I carabinieri coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro, su richiesta della Dda. Per 8 è stata adottata la custodia cautelare in carcere e per 2 quella degli arresti domiciliari. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, furto aggravato dal metodo e dalla finalità mafiosa.

La complessa e impegnativa attività investigativa, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, e delegata ai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Crotone Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, ha riguardato un arco temporale ampio e si è sviluppata prevalentemente attraverso attività tecnica captativa, oltre che su riscontri connessi allo sviluppo di attività di osservazione e pedinamento. È stato ricostruito lo stretto legame tra il promotore della consorteria e l’attuale sindaco di Casabona, destinatario del provvedimento di custodia in carcere. Il sindaco avrebbe, prima delle elezioni dell’ottobre 2021, ottenuto un cospicuo bacino di voti tramite la famiglia ‘ndranghetista e i suoi affiliati, promettendo in cambio benefici, tra cui l’assegnazione di alcune commesse comunali per lavori edilizi e altre utilità di prossima realizzazione.

A tale scopo, il sindaco si sarebbe avvalso dell’aiuto di membri dell’Amministrazione Comunale, tra cui un Assessore, anche lui destinatario del provvedimento degli arresti domiciliari, per favorire gli interessi degli esponenti della cosca, sia riguardo all’attività imprenditoriale edile riconducibile alla cosca stessa, sia per ottenere vantaggi nell’indebito godimento di beni pubblici e aree destinate a piani per insediamenti industriali, oltre a facilitare assunzioni e lo svolgimento di attività lavorative. In concomitanza con l’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate perquisizioni personali e domiciliari.

L’indagine ha disvelato l’attuale operatività della ‘ndrina di Casabona e i suoi interessi criminali in seno alla realtà politica e imprenditoriale del territorio. Ma anche le modalità operative del sodalizio, volto a proteggere le attività illecite della consorteria rispetto ai possibili controlli delle Forze dell’Ordine e a tutelare gli interessi economici mediante il controllo e il condizionamento delle vendite all’asta di beni collocati sul territorio di influenza.

Gli investigatori hanno potuto ricostruire l’operatività di una Cosca di ‘Ndrangheta riconducibile a esponenti della famiglia “Tallarico” di Casabona, in contatto con capi e sodali delle cosche della ‘Ndrangheta dei vicini territori di Rocca di Neto (KR), Petilia Policastro (KR), Cirò, Cirò Marina (KR) e della frazione Papanice di Crotone, finalizzati al mantenimento, nell’area di competenza, degli affari connessi con lo spaccio di sostanze stupefacenti e altre attività delittuose, che garantivano risorse economiche, anche necessarie per l’alimentazione della “bacinella”, destinata al soddisfacimento dei bisogni dei sodali, dei detenuti e delle loro famiglie.

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