‘Ndrangheta nel Cosentino, tre arresti per due “lupare bianche”

I delitti, legati alla cosca Farao-Marincola, erano stati commessi nel 2001. I corpi delle vittime non sono mai stati trovati.

Cosenza – Avevano commesso due omicidi nel 2001 e probabilmente credevano di farla franca, anche perché i corpi delle due vittime, Salvatore di Cicco e Andrea Sacchetti, non erano mai stati ritrovati. Invece, dopo più di vent’anni, per tre uomini all’alba di stamani sono scattate le manette. I tre sono stati arrestati a seguito delle indagini compiute dai carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Cosenza sulle cosche della ‘ndrangheta, all’epoca operanti nel territorio di Rossano e Corigliano.

I tre responsabili dei due omicidi sono stati arrestati all’alba di oggi.

Le due “lupare bianche” si erano consumate nel 2001. Le vittime erano scompare senza lasciare tracce: Andrea Sacchetti il 6 febbraio da Rossano, Salvatore Di Cicco da Sibari il primo 1 settembre. Ma i carabinieri hanno ora ricostruito i moventi degli omicidi. Quello di Di Cicco era maturato nel contesto mafioso della Sibaritide, nel sistema di alleanze tra sodalizi criminali operanti sull’area ionica cosentina. Alla base, la ‘ndrangheta di Cirò, all’epoca diretta dalla cosca Farao-Marincola. L’omicidio si sarebbe consumato nella stessa data della scomparsa a Crucoli, nel Crotonese, dove Di Cicco era stato condotto con un pretesto e poi freddato a colpi di arma da fuoco con il successivo occultamento del cadavere.

Stessa sorte per Andrea Sacchetti, il cui omicidio è invece legato al controllo del commercio delle sostanze stupefacenti da parte della stessa consorteria, egemone sul territorio. Anche in questo caso l’omicidio si sarebbe consumato nella stessa data della scomparsa, all’interno di un’azienda agricola del luogo, ove il giovane era stato condotto con un pretesto. Poi i colpi di pistola e l’occultamento del cadavere.

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