I dati di Confcooperative: in pole position i generi alimentari, seguono prodotti personali, accessori e abbigliamento, chiudono libri e giocattoli.
Roma – Regali di Natale, gli italiani confermano la tendenza che è andata consolidandosi negli ultimi anni, quella di essere “riciclatori seriali”. Nonostante l’aumento delle tredicesime, +9% dai 45,7 miliardi del 2022 ai 50 di quest’anno, a guidare la dinamica dei consumi e la propensione alla spesa ci sono la ricerca spasmodica del risparmio determinata dall’incertezza del domani, peggiorata dalle dinamiche inflative che erodono i risparmi e il potere di acquisto per una fetta notevole di italiani che talvolta per egoismo, altre per necessità puntano a proteggere la loro spesa personale. Tanto più che sono ormai oltre 10 milioni gli italiani in povertà (assoluta e relativa).
Si annuncia così, una vera e propria “contro spesa”, vale a dire un risparmio di 3,4 miliardi di euro per quanti ricicleranno i regali: 200 milioni più dell’anno scorso e 100 più del Natale pre-pandemia. Questa tendenza degli italiani, coinvolge un italiano su due, 28,5 milioni di persone, e si conferma essere una tendenza in crescita costante negli ultimi anni. È quanto emerge da una ricerca del Centro Studi di Confcooperative.
Il riciclo ha forme e modalità diverse. Tra le principali troviamo che 6 su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività o che conservano durante l’anno per utilizzarli al momento opportuno (55% donne e 45% uomini); ci sono addirittura quelli che guadagnano dalla vendita del regalo ricevuto attraverso la vendita sulle piattaforme online e sui social network, parliamo di 2 riciclatori su 10 (60% uomini, 40% donne), gli altri scambieranno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o prendere altri oggetti da regalare a loro volta (51% donne 49% uomini).
Tra i regali riciclati troviamo in pole position i generi alimentari per il 42% (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, marmellata, dolci regionali); seguono al 29% sciarpe, guanti, cappelli, calzini e prodotti personali come cosmetici e creme; per il 17% libri, gift cards e pelletteria, 12% giocattoli.