Napoli, si getta dal balcone per sfuggire ai killer e muore

Sparatoria all’alba nel quartiere di Poggioreale. Raffaele Cinque, 50 anni, già noto alle Forze dell’ordine, ucciso in un agguato stile Gomorra.

Napoli – Potrebbe aver aperto lui stesso la porta di casa ai killer, probabilmente persone che conosceva, senza sospettare di essere destinatario di una sentenza di morte. Raffaele Cinque, 50 anni, già noto alle Forze dell’ordine, è stato trovato alle prime luci del giorno riverso senza vita nel cortile interno di via Scirocco al civico 56, dove abitava, in zona Poggioreale, dagli agenti del commissariato di zona e della Squadra mobile coordinati da Alfredo Fabbrocini, giunti sul posto a seguito delle segnalazioni di spari da parte degli altri residenti.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto formulata dagli inquirenti, la vittima dopo i primi colpi esplosi in casa dai sicari avrebbe tentato invano di sottrarsi all’esecuzione lanciandosi dal balcone dell’appartamento per raggiungerne uno attiguo. Probabilmente già colpito da numerosi colpi, Cinque sarebbe quindi precipitato al suolo, dove i killer l’avrebbero raggiunto per il colpo di grazia.

Un’esecuzione spettacolare in stile Gomorra sulla quale gli investigatori stanno cercando di andare a fondo partendo dal profilo della vittima. Cinque era attualmente libero, ma aveva alle spalle un passato burrascoso fatto di parecchi conti in sospeso con la giustizia. Un curriculum criminale dove si potrebbe nascondere il movente dell’agguato mortale. Nel 2022 era stato arrestato per il furto di uno scooter in via Stadera dopo essere stato intercettato dai carabinieri in sella al mezzo assieme a un complice.

La vittima, Raffaele Cinque, era già nota alle Forze dell’ordine

Tre anni prima, nel 2019, era finito in manette dopo aver rubato un’auto a Casalnuovo. Il proprietario aveva chiamato il proprio cellulare dimenticato all’interno della vettura e aveva ricevuto una richiesta di 800 euro per la restituzione della macchina. Una dinamica, questa, nota come “cavallo di ritorno”. La vittima del furto aveva poi chiamato la polizia e segnalato la posizione del veicolo grazie al Gps del suo smartphone, permettendo agli agenti di individuare e fermare Raffaele Cinque assieme a un complice in via Casoria. Per i due era scattato l’arresto per tentata estorsione e la denuncia per il possesso di arnesi da scasso, trovati all’interno del veicolo rubato.

Nel 2014, infine, era stato accusato di tentato omicidio per aver assalito, assieme a un altro uomo, un 35enne che si era rifiutato di partecipare ad una rapina in un negozio gestito da cinesi. L’aggredito era stato prima accoltellato e in seguito ferito alla gamba sinistra da alcuni colpi di pistola.

Gli inquirenti stanno verificando la presenza di telecamere di sorveglianza nella zona che possano aver immortalato alcuni movimenti sospetti nelle ore dell’aguato. Contemporaneamente, viene passata al setaccio la vita privata della vittima attraverso le testimonianze dei familiari e la verifica di tutte le chat e la messaggistica del suo cellulare per risalire alla persona, o alle persone, con le quali avrebbe stabilito l’appuntamento notturno trasformatosi nella sua esecuzione.

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