Napoli – Piazza di spaccio a cielo aperto più grande d’Europa. Terza ondata di arresti.

Il Parco Verde di Caivano è stato al centro di una vasta indagine che ha condotto all’individuazione di un gruppo criminale attivo nello spaccio di droga e non solo.

Napoli – Per delega del Procuratore della Repubblica distrettuale f.f., si comunica che nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli, a carico di 33 soggetti considerati contigui al clan denominato “Sautto-Ciccarelli”, operante sul comune di Caivano e Orta di Atella, poiché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante delle modalità e finalità mafiose e detenzione illegale di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa ha permesso di documentare l’operatività del sodalizio criminale e il relativo controllo delle attività illecite in Caivano, con specifico riferimento al rione popolare Parco Verde, nonché la gestione del commercio illegale di sostanza stupefacente assicurata tramite la gestione diretta di alcune “piazze di spaccio” e la fornitura di altre “piazze” della zona, condotte da strutture criminali autonome, ma sottoposte al controllo di quella egemone.

Il Parco Verde di Caivano è una delle piazze di spaccio più importanti del Sud Italia.

L’indagine ha consentito di delineare nello stesso Parco Verde una vera e propria costellazione di punti-vendita di droghe di diversa natura e qualità, attiva tutti i giorni dell’anno e a tutte le ore del giorno e della notte, considerata, nel complesso, come una della “piazze di spaccio” a cielo aperto più grandi d’Europa e di rinvenire e sottoporre a sequestro ingenti quantità di stupefacente di vario genere.

Indicativa è la presenza, tra gli arrestati, di donne, alcune delle quali ricoprivano posizioni verticistiche all’interno della consorteria criminale, ovvero erano a capo delle singole “piazze di spaccio”.

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