I sequestri operati dai Carabinieri sono all’ordine del giorno. Poco più di un anno fa è nata la campagna “La prima vittima sei tu! No alle armi”, con immagini “forti” rivolte soprattutto alle scuole.
Napoli – Sono in tutto 50 le armi sequestrate nel solo mese di gennaio dai Carabinieri del Comando provinciale a Napoli: 21 da fuoco, 16 da taglio, 13 improprie – inclusi tirapugni, mazze e nunchaku – e 194 munizioni. Pistole, ma anche coltelli, pugnali e lame facilmente occultabili nelle tasche dei pantaloni. E sono 17 le persone arrestate (tra cui un minorenne) nello stesso periodo per porto e detenzione di armi, mentre 23 (di cui sei minori) sono state denunciate. E’ questo il bilancio dei controlli effettuati dall’Arma nel capoluogo partenopeo a contrasto della diffusione non autorizzata di armi.
Un’attività, quella dei carabinieri, che si accompagna alla sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi pubblici più frequentati attraverso la diffusione di immagini evocative e forti riprodotte in poster e in una brochure destinata alle scolaresche. La campagna è nata poco più di un anno fa, nel novembre 2022. Il messaggio lanciato dal Comando provinciale dell’Arma è semplice, ma d’impatto: “La prima vittima sei tu! No alle armi“. Chi preme il grilletto o impugna un coltello, chi ferisce – è il senso della campagna – rovina la vita altrui ma anche la propria.
I sequestri di armi da taglio e da sparo sono ormai all’ordine del giorno, così come di quelle “a salve” o “giocattolo” senza tappo rosso: queste ultime inoffensive, ma non per questo meno efficaci per spaventare e intimidire, perché chi se le trova davanti questo non lo sa di certo.
Erano ad esempio pistole giocattolo quelle sequestrate poche ore fa a Boscoreale, utilizzate da un 16enne e un 18enne per rapinare una pompa di benzina finendo entrambi in manette. Altri due 18enni sono stati arrestati nel Vomero dopo aver compiuto tre rapine utilizzando una pistola scenica. Vere invece, ed estremamente pericolose, le armi e le munizioni sequestrate sempre a Boscoreale a un 60enne del posto, Pasquale Vitiello, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo aveva in casa una pistola semiautomatica Walter PP calibro 9 con matricola abrasa e un fucile sovrapposto Franchi cal. 12 (rubato a Vitulazio nel 2019), oltre a 187 cartucce di vario calibro. Ed è quindi finito in carcere, in attesa di giudizio.
A preoccupare è la diffusione a macchia d’olio delle armi tra giovani e minorenni. A Volla i carabinieri della stazione locale hanno denunciato per porto di armi due 15enni del posto, trovati in possesso di due coltelli a serramanico durante un controllo in via Petrarca. A Giugliano in Campania, invece, i militari della sezione radiomobile hanno denunciato tre giovani: due 18enni e un 25enne, trovati con un coltello in tasca dentro un bar.
Un momento “caldo” sul fronte delle armi è quello della movida del sabato sera: i carabinieri della compagnia Napoli Centro hanno denunciato due minorenni e un 24enne, tutti in possesso di coltelli a serramanico, pugnali e coltellini svizzero. Nella provincia a nord di Napoli, stessa sorte è toccata ad un 26enne napoletano. Fermato in auto a pochi passi dalle “Vele” di Scampia. Nel veicolo un coltello a serramanico, un coltello a farfalla e una mazza da baseball.
A Castellammare un 23enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi. Nella manica della tuta un coltello a farfalla, addosso uno scalpello, una lama senza manico, due frammenti di vetro e vari pezzi di ferro arrugginiti e appuntiti. Ad accomunare tutti i denunciati, la dichiarata volontà di difendersi.
Diverso ancora il caso di un 15enne, autore del ferimento di un 19enne a Ponticelli al culmine di una lite. Alla vittima, colpita da più fendenti il 14 gennaio scorso, sono stati necessari 5 giorni di ricovero e 15 di prognosi per rimettersi. Dopo il ferimento i carabinieri, esaminati i filmati di videosorveglianza, erano sulle tracce dell’aggressore. Ma a portare in caserma il giovane violento, costringendolo a costituirsi, sono stati i genitori. Il fermo emesso dalla procura per i Minorenni di Napoli non è stato convalidato perché non sussiste il pericolo di fuga: il 15enne è stato così affidato a una comunità dal giudice, in attesa del processo.