Mostro di Firenze, l’entomologia rimette in discussione la tempistica dell’uccisione dei due francesi

Insetti e stato di decomposizione dei corpi di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili suggeriscono che l’omicidio sia avvenuto prima di quanto ritenuto. Il nipote di Vanni chiede la revisione della condanna all’ergastolo.

Firenze – Svolta sulle indagini per il Mostro di Firenze. Secondo la versione “ufficiale” dei fatti, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime a lui attribuite, furono assassinati da Pietro Pacciani e Mario Vanni la sera di domenica 8 settembre 1985. Ma ora un esperimento condotto nel luogo del delitto a Scopeti, dove la coppia francese aveva piantato la tenda, potrebbe mettere in discussione questa ricostruzione, aprendo la strada a una possibile revisione della condanna all’ergastolo di Vanni. A richiederla, riporta “La Nazione”, è stato il nipote dello stesso ex postino di San Casciano. L’ultimo “compagno di merende”, morto nel 2009, era stato condannato nel 2000 all’ergastolo (pena poi sospesa) per gli ultimi quattro duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze.

Secondo le nuove ipotesi, l’omicidio potrebbe essere avvenuto prima di quanto ritenuto, forse la sera di sabato o addirittura venerdì, il che metterebbe in dubbio la veridicità delle dichiarazioni di Giancarlo Lotti. I nuovi elementi sono giunti dall’esperimento condotto dall’entomologa Fabiola Giusti, che insieme al collega Stefano Vanin ha replicato l’ambiente della scena del crimine, nei giorni e nelle condizioni climatiche simili a quelli del settembre 1985, per studiare le tempistiche e le modalità di decomposizione dei cadaveri. Secondo quanto emerso, i risultati dell’esperimento contraddicono la versione finora ritenuta valida. Al momento della scoperta dei corpi da parte di un cercatore di funghi il 9 settembre, il corpo di Nadine era già in avanzato stato di decomposizione, tanto da sollevare dubbi fin dall’inizio sull’orario effettivo del delitto.

Le conclusioni degli entomologi, basate sull’osservazione della fauna cadaverica simile a quella rilevata sui corpi tramite le foto autoptiche, supportano le teorie che il crimine possa essere avvenuto prima della domenica sera. Ma quarant’anni fa, l’entomologia forense non era sufficientemente sviluppata per offrire questo tipo di analisi scientifica.

Gli avvocati Valter Biscotti e Antonio Mazzeo presenteranno entro l’anno una nuova richiesta di revisione del processo, supportata dai risultati dei loro consulenti. Il tribunale di Genova, lo stesso che nel 2004 aveva respinto una precedente richiesta di revisione avanzata dall’avvocato Nino Filastò, dovrà esaminare i nuovi elementi, tra cui la questione del taglio sulla tenda: secondo i difensori, potrebbe non essere stato causato da una lama, come invece affermato da Giovanni Lotti. “Non siamo qui per cercare l’assassino,” ha detto Biscotti a La Nazione, “ma alcuni processi, condizionati dal contesto storico, meritano di essere rivisti alla luce di nuove prove”.

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