Mosca – Il 4 agosto del 2023 il tribunale della città di Mosca lo aveva condannato a 19 anni di prigione in una colonia a regime speciale per “estremismo”, pena che andava a sommarsi ai 9 anni per reati di frode e oltraggio alla corte comminati nell’ottobre del 2022 dalla seconda corte di Cassazione della giurisdizione generale russa. Oggi Alexei Navalny, 47 anni, l’oppositore politico russo più famoso nel mondo, nemico dichiarato di Putin, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito. Secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il dissidente avrebbe avuto un malore dopo una passeggiata. Parlando tre giorni fa in videoconferenza dall’estero con un gruppo di diplomatici europei a Mosca, il braccio destro di Alexei Navalny, Leonid Volkov, aveva detto che l’oppositore era “in condizioni psicofisiche sorprendentemente buone” e che non temeva per la sua vita, assicurando di “sentirsi al sicuro”. La madre di Novolny ha spiegato a Novaya Gazeta di aver visto il figlio appena quattro giorni fa e che stava bene: “Non voglio sentire alcuna condoglianza. Abbiamo visto mio figlio nella colonia penale il giorno 12, avevamo una visita. Era vivo, sano, allegro”. La moglie, Julija Borisovna, ha invece parlato dal podio della Conferenza della sicurezza di Monaco, dicendo fra l’altro che il presidente russo Vladimir Putin e altri responsabili russi devono sapere che “saranno puniti” per quello che hanno fatto.