Troppo gravi le ferite: il 54enne non ce l’ha fatta. Sulla tragedia indagano i carabinieri, l’ipotesi di reato è disastro colposo e omicidio colposo. Ordinata l’autopsia.
Roma – È morto Grant Paterson, il turista scozzese di 54 anni ricoverato in ospedale dallo scorso 23 marzo, quando era rimasto sotto le macerie del bed & breakfast dove alloggiava, in via Vitelllia 43, esploso per cause ancora da accertare.
La deflagrazione nella palazzina è avvenuta probabilmente a causa di una fuga di gas, proprio alla vigilia della partenza di Paterson, che era a Roma da una settimana. I vigili del fuoco lo hanno estratto vivo dalle macerie, ma le ferite e le ustioni erano troppo gravi e purtoppo non ce l’ha fatta.

Le indagini e l’autopsia sul corpo del turista scozzese
I carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, indagano per disastro colposo e omicidio colposo. Sul corpo dell’uomo verrà eseguita l’autopsia, mentre si cercano le cause dell’esplosione. La Procura ha incaricato un ingegnere per una consulenza tecnica e l’area resta sotto sequestro. Si cercano ancora possibili inneschi o bombole del gas sepolte sotto le macerie.
Il turista scozzese poco dopo l’arrivo a Roma aveva scritto sui social, entusiasta: “È fantastico e le foto non rendono giustizia. Dato che sono solo, mi siedo ogni giorno in un posto diverso”. Poi, un commento ironico che sembra un presagio: “Questa dovrebbe essere una buona settimana, se non vengo ucciso in qualche modo assurdo”. Quattro giorni dopo, si è verificata l’esplosione che lo ha ucciso.