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Morti sul lavoro in aumento: quasi 300 vittime nei primi 4 mesi, +8,6% rispetto al 2024

I dati dell’Osservatorio Vega: più della metà del Paese in zona rossa e arancione. Le donne decedute nel primo quadrimestre sono quasi il 50% in più dello scorso anno.

Il 2025 ha per ora un bilancio drammatico per la sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia. Nei primi quattro mesi dell’anno, le vittime di infortuni mortali sono state 291, con un incremento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Lo segnala l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, che ha appena pubblicato i dati aggiornati al 30 aprile.

Il presidente Mauro Rossato commenta duramente: «Un primo quadrimestre da dimenticare. Le proiezioni per la fine dell’anno sono pessime. Speriamo che il nuovo Accordo sulla formazione obbligatoria dei datori di lavoro, approvato a maggio, possa migliorare la consapevolezza e la cultura della prevenzione nelle aziende».

Le cifre della strage: i numeri in dettaglio

  • Totale vittime (gennaio-aprile 2025): 291
    • Di cui in occasione di lavoro: 211
    • In itinere (tragitto casa-lavoro): 80
  • Regioni con il maggior numero di vittime:
    • Lombardia (34), Veneto (21), Campania (19), Sicilia e Piemonte (17)
  • Settori più colpiti:
    • Costruzioni (31 morti), Trasporti e Magazzinaggio (30), Manifatturiero (29)

Le lavoratrici e gli over 55: le fasce più vulnerabili

Allarmante l’aumento dei decessi tra le donne: 28 le vittime nel primo quadrimestre del 2025, quasi il 50% in più rispetto al 2024. Dodici donne hanno perso la vita durante l’orario di lavoro, sedici in itinere.

Anche gli over 55 sono sempre più esposti:

  • Fascia 55-64 anni: 79 decessi (la più colpita)
  • Incidenza più alta: negli ultrasessantacinquenni (19,2 morti ogni milione di lavoratori)

Rischio doppio per i lavoratori stranieri

I lavoratori stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 39, con un’incidenza quasi doppia rispetto agli italiani: 15,5 contro 8 morti ogni milione di occupati. Complessivamente, i decessi di lavoratori stranieri salgono a 58 su 291 totali (quasi il 20%).

Fonte: Osservatorio Vega

Le regioni più pericolose: la “mappa del rischio” aggiornata ad aprile 2025

L’indice di incidenza medio nazionale è di 8,8 morti ogni milione di lavoratori. Oltre questa soglia si trovano sette regioni in zona rossa, ovvero con un rischio superiore del 25% rispetto alla media:

  • Zona rossa: Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sicilia, Campania
  • Zona arancione: Puglia, Toscana, Veneto, Molise, Piemonte, Calabria
  • Zona gialla: Liguria, Lombardia
  • Zona bianca (rischio inferiore): Marche, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Emilia-Romagna, Sardegna

Venerdì il giorno più pericoloso

Il giorno della settimana con il maggior numero di infortuni mortali è il venerdì (21,3% dei casi), seguito da lunedì e martedì (20,4%).

Le denunce di infortunio: leggera flessione ma quadro ancora critico

Il totale delle denunce di infortunio (mortali e non) è in lieve calo: da 193.979 ad aprile 2024 a 192.253 nel 2025 (-0,9%). I settori con più denunce restano:

  1. Manifatturiero (20.975)
  2. Sanità (11.019)
  3. Costruzioni (10.797)
  4. Trasporti e Magazzinaggio (9.774)
  5. Commercio (9.675)
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