Durante le ricerche, scontro a fuoco in contrada Monache: uno dei fuggitivi è rimasto ucciso. Tra casa e negozio trovate armi clandestine e modificate e munizioni.
Taranto – Nella tarda mattinata di ieri, nell’ambito delle ricerche dei presunti responsabili del ferimento mortale del brigadiere dei Carabinieri Antonio Legrottaglie, è stato arrestato un uomo di 57 anni, ritenuto coinvolto in reati connessi alla detenzione e ricettazione di armi clandestine e modificate e munizioni per armi comuni da sparo. Si tratta di Camillo Gianattasio, 57 anni, incensurato di San Giorgio Jonico. Interrogato oggi dal gip Francesco Maccagnano, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il conflitto a fuoco in contrada Monache
L’operazione, coordinata dalla Questura di Taranto e dal Comando Provinciale dei Carabinieri, è stata condotta con il supporto delle pattuglie del Commissariato di Grottaglie e della Compagnia di Manduria.
Le ricerche, estese alle province di Taranto e Brindisi, hanno condotto gli investigatori a contrada Monache, dove è giunta una segnalazione circa la presenza sospetta di due uomini a piedi. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente: ne è nato uno scontro a fuoco, durante il quale uno dei fuggitivi – Michele Mastropietro, 59 anni, pregiudicato di Carosino – è rimasto ucciso, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118.
Giannatasio invece è stato catturato e condotto in caserma per gli accertamenti del caso. L’uomo ha chiesto, tramite il suo difensore Luigi Danucci, di essere sottoposto alla prova dello stub, ma il test al momento non è ritenuto necessario dagli inquirenti.
Un arsenale nascosto tra casa e negozio
Le perquisizioni effettuate dai Falchi della Squadra Mobile, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Taranto e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia hanno permesso di rinvenire numerose armi clandestine e modificate, munizioni di vario calibro, accessori per il travisamento, diverse targhe automobilistiche e telefoni cellulari. Nello specifico, gli investigatori hanno sequestrato 4 pistole semiautomatiche, di cui alcune con matricola abrasa, due revolver, un fucile a canne mozze, numerose munizioni di vario calibro (tra cui calibro 9×21, calibro 38 special, calibro 12), silenziatori artigianali, targhe di veicoli, cappucci, passamontagna, guanti, diversi telefoni cellulari, strumenti e materiali per la manutenzione e modifica delle armi.
L’arsenale è stato scoperto tra l’abitazione e un esercizio commerciale di proprietà dell’arrestato. Tra le armi sequestrate c’è anche una pistola Beretta Mod. 98/FS calibro 9X21 con matricola abrasa, impugnata da Mastropietro, e presumibilmente già utilizzata nella sparatoria con i Carabinieri in cui era rimasto gravemente ferito il brigadiere Legrottaglie, poi deceduto.
Proseguono intanto le indagini per ricostruire la rete di contatti dell’indagato e accertare l’eventuale coinvolgimento in attività criminali organizzate.
Folla commossa per l’addio al brigadiere Legrottaglie, c’è anche Marratella
Ai funerali del brigadiere, celebrati stamani , ha partecipato una folla commossa. C’era anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che si è fermato ad abbracciare i genitori del carabiniere, la moglie e le due figlie gemelle 15enni. Mentre la salma lasciava la chiesa, alcuni bambini hanno fatto volare dei palloncini con i colori dell’Arma.