Morte di David Rossi: a processo l’ex comandante dei carabinieri Aglieco

Secondo i magistrati avrebbe rilasciato false dichiarazioni sulla morte del dirigente Mps. Prima udienza a Genova il primo aprile.

Siena – Andrà a processo l’ex comandante dei carabinieri, colonnello Pasquale Aglieco, indagato dalla
procura di Genova per false dichiarazioni ai pm nell’inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, avvenuta il 6 marzo 2013. Lo riportano oggi alcuni quotidiani. La prima udienza è fissata per il prossimo primo aprile. Le dichiarazioni di Aglieco avevano portato a indagare per falso aggravato Nicola Marini, Antonino Nastasi e Aldo Natalini, i tre pm senesi presenti a Rocca Salimbeni la notte della morte di Rossi.

Ai magistrati Aglieco, oggi in pensione e residente in Tunisia, aveva dichiarato di essersi trovato sul posto per caso, di essere uscito a comprare le sigarette e aver seguito una volante che passava a sirene spiegate. Nel capo di imputazione, riportato dai quotidiani, si legge invece che Aglieco “falsamente escludeva di avere ricevuto preventive informazioni sulla precipitazione del citato David Rossi mentre in realtà in suddetto luogo era giunto dopo avere già ricevuto notizia del fatto accaduto”.

La morte di David Rossi

L’ex comandante dei carabinieri era stato ascoltato anche dalla commissione parlamentare d’inchiesta: durante l’audizione raccontò di aver partecipato alla prima ispezione nell’ufficio di Rossi, dove, secondo la sua versione, ci sarebbe stato un inquinamento probatorio da parte dei tre pm, indagati e successivamente archiviati. È la sera del 6 marzo 2013 quando David Rossi viene trovato a terra, ormai senza vita, in vicolo Monte Pio, la strada sulla quale si affacciava il suo ufficio di Rocca Salimbeni. Aveva detto alla moglie che stava rientrando, invece a casa non arriverà mai. La procura di Siena apre un fascicolo per istigazione al suicidio, in modo da poter svolgere le indagini, ma gli accertamenti fin dall’inizio propendono per il gesto volontario. E infatti due inchieste verranno nel tempo archiviate come suicidioUna tesi respinta con forza dalla famiglia.

Qualche giorno prima della morte, il 19 febbraio, la Guardia di Finanza, su ordine della Procura, aveva perquisito anche il suo ufficio nell’ambito di un’indagine sull’acquisizione della Banca Antonveneta che non lo vide mai indagato. Emergono dubbi. Che motivo aveva Rossi di uccidersi? La sua morte si intreccia con le vicende che attraversa all’epoca uno dei principali gruppi bancari italiani? Chi lo conosceva racconta di un David diverso nelle ultime settimane: cosa lo inquietava? Inchieste giornalistiche sollevano perplessità sulle indagini. E accendono i riflettori su diversi scenari. Per la Procura Aglieco “era giunto in quel luogo dopo aver ricevuto informazioni preventive“. Da parte di qualcuno che lavorava per il Monte dei Paschi di Siena, sospetta la Procura. Il cuore del processo entrerà proprio nel merito di questo punto.

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