La decisione del vescovo dopo che il prete ha scontato la condanna. Il padre della vittima, oggi 20enne: “Inaccettabile”.
Fano – Ha scontato la condanna a 2 anni e 6 mesi in primo grado, diventato in appello un anno, 11 mesi e 10 giorni, per le molestie compiute nel 2012 su una ragazzina che all’epoca aveva dodici anni. E ora, dopo aver scontato in tutto 4 mesi ai domiciliari per essere poi trasferito nella diocesi di Concordia, in provincia di Pordenone, don Giacomo Ruggeri è tornato nella parrocchia dove tutto è iniziato, a Fano. Non solo. il prete è tornato da tempo attivo perfino sui media, come mostra l’articolo «Formare al digitale discernente nell’era di Instagram», pubblicato a febbraio sulla rivista Presbyteri dei Padri venturini.
Una situazione giudicata inaccettabile dal padre della vittima, oggi ventenne, che nell’estate 2012 subì su una spiaggia di Torrette di Fano le attenzioni sessuali del sacerdote. «Questa cosa per noi è devastante e spero di cuore che la gente comprenda il nostro stato d’animo e condivida ciò che pensiamo», ha detto alla stampa dopo aver espresso la loro contrarietà anche al vescovo di Fano, che li ha contattati per comunicar loro la decisione di riammettere il prete al suo posto: «Abbiamo detto cosa provavamo e che non potevamo accettarlo», dice il padre della giovane, preoccupato che la figlia possa in qualche modo imbattersi, anche causalmente, nel sacerdote. «Con tutte le diocesi che ci sono in Italia – tuona l’uomo – era proprio necessario farlo venire nella nostra? Se vuol continuare a fare il sacerdote non è meglio, per tutti, che lo faccia da un’altra parte?».