Il senatore Gasparri torna all’attacco: “Giani dovrebbe scusarsi con le famiglie che non ha tutelato. L’Assessore alla Sanità si dimetta”.
Roma – Sono 11 le “azioni di miglioramento” indicate dalla relazione del ministero della Salute per le “criticità” rilevate al Centro per la Disforia di genere all’ospedale Careggi di Firenze. Tra queste azioni si evidenzia “l’assoluta necessità di produrre con urgenza procedure dettagliate per diagnosi e presa in carico dei soggetti con disforia di genere” e suggerisce di dettagliare il percorso “inserendo una regolare valutazione del neuropsichiatra infantile in tutti gli adolescenti ai fini della prescrivibilità e rimborsabilità della triptorelina”. Inoltre, si fa notare, “è necessario prevedere che tutti i casi senza eccezione siano visitati dal neuropsichiatra infantile”.
A una settimana dalla bufera politica scoppiata attorno al Careggi, iniziano a trapelare i punti più critici della questione. Il ministero aveva reso noto l’esito dell’ispezione fatta a gennaio all’ospedale fiorentino, per verificare le modalità di prescrizione di un farmaco per minorenni con disforia di genere: ebbene, da quella ispezione erano emersi “elementi di criticità molto significativi”. Tutto era partito da un’interrogazione parlamentare del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Il dicastero di Orazio Schillaci ha poi inviato nel capoluogo toscano i suoi ispettori, che hanno analizzato i documenti di 85 casi trattati negli ultimi anni, e la situazione riscontrata non era lineare.
Gasparri torna alla carica, leggendo le pagine della relazione: “Dal testo, come del resto già sapevamo e come era già scritto nella risposta alla mia interrogazione parlamentare – fa notare -, si rilevano le gravissime inadempienze dell’ospedale Careggi e della Regione Toscana. Bambini di dieci, undici anni non hanno fruito della indispensabile e prevista assistenza psicoterapeutica specializzata per l’infanzia – aggiunge – Il Ministero rileva che Careggi e la Regione non hanno trasmesso all’Aifa i dati sui monitoraggi clinici della triptorelina. Ci sono 11 azioni che il Ministero indica e che quindi evidenziano tantissime inadempienze dell’ospedale. Giani dovrebbe scusarsi di fronte alle famiglie che non ha tutelato. E chi difende il Careggi lo fa contro i diritti e gli interessi dei bambini e delle loro famiglie, che sono stati malamente assistiti”.
E ancora, tuona il senatore di Fi, “noi difendiamo la salute. Vogliamo che si applichino procedure certe e stabilite dall‘Aifa e dal Comitato bioetico. Tutto ciò a Firenze non è avvenuto, con una condotta gravissima ed illegale. Mi auguro – conclude Gasparri – che anche la Procura della Repubblica, che ha aperto un’indagine
dopo la segnalazione dell’avvocatessa Bernardini de Pace, ne prenda atto. Una vergogna enorme ricade sull’Assessore alla Sanità, che si dovrebbe dimettere, sul presidente Giani, colpevole di quanto è avvenuto, sui dirigenti ed i sanitari dell’ospedale Careggi che mi auguro siano allontanati dalle loro funzioni, che hanno svolto non garantendo la tutela delle famiglie e soprattutto di bambini in tenera età”.
Secondo la relazione inviata alla Regione Toscana dal Ministero della Salute “i tempi della presa in carico del paziente ed i successivi incontri sono troppo distanziati”, quindi “occorre organizzare un percorso opportunamente calendarizzato”. Inoltre – sempre elencando le 11 azioni descritte per attuare a Careggi azioni di miglioramento del centro per la Disforia di genere -, si legge che “il percorso psicoterapeutico deve essere strutturato e organizzato secondo una programmazione congrua” e in linea con le determine dell’Aifa. Per la relazione occorre potenziare il personale attraverso “un aumento dell’organico con riferimento alla figura dello psicologo/psicoterapeuta” ed è necessario definire “in maniera precisa un percorso assistenziale specifico”.
Sul fronte della trasmissione dei dati, il Ministero chiede che la Regione trasmetta all’Aifa i dati dei monitoraggi clinici della triptorelina, che si preveda uno strumento di monitoraggio per i possibili effetti collaterali. Prescritta infine la compilazione della cartella clinica “secondo i criteri di fruibilità e chiarezza”. Il documento termina quindi con l’invito alla Regione Toscana a “porre in essere azioni correttive alle criticità rilevate anche dando seguito alle azioni di miglioramento suggerite, pianificando quanto necessario e fornendo un riscontro a questo Ministero, entro 30 giorni dal ricevimento della presente”. Entro 90 giorni è invece richiesto il punto sullo stato di avanzamento.
La replica dell’assessore regionale della Toscana al diritto alla salute, Simone Bezzini, al termine della seduta della Commissione regionale sanità interamente dedicata alla disforia di genere, è immediata: “I capisaldi della attività del Centro” per la disforia di genere “di Careggi non sono in discussione, tant’è che la relazione parla di ‘potenziamento’, ma seguiremo le indicazioni del ministero, indicazioni di natura che riguardano le procedure e i percorsi”. E conclude: “Se noi dobbiamo fare i nostri compiti in ottemperanza a una relazione che ci arriva da un organo superiore che è il ministero della Salute è anche importante che Aifa riveda questa determina e la ridefinisca in modo più chiaro e non equivocabile e forse è anche il momento che il ministero e le autorità sanitarie nazionali, definiscano linee guida su questa materia valevoli per tutto il Paese”.