Momenti di tensione in via Padova dove i poliziotti hanno fermato un marocchino 17enne sospettato di aver rapinato un turista in centro.
Milano – Rivolta contro la polizia in via Padova. Ieri sera una trentina di stranieri hanno cercato di impedire l’arresto di un 17enne algerino bloccando alle spalle gli agenti in servizio, lanciandogli contro ogni cosa avessero a portata di mano e, da ultimo, accerchiando le volanti. Nelle fasi concitate del fermo, che la polizia ha comunque portato a termine, un agente ha riportato una contusione distorsiva al ginocchio con prognosi di 7 giorni.
Secondo gli inquirenti, il minorenne finito al carcere Beccaria era uno dei tre stranieri coinvolti nel raid del 22 marzo scorso ai danni di un 56enne montenegrino in via dei Giardini, aggredito derubato di un orologio Audemars Piguet del valore di 20mila euro. In quella circostanza era stato arrestato un 17enne marocchino che, per cercare di scappare, aveva spaccato il naso a una poliziotta con una testata. Gli investigatori della squadra mobile, subito dopo il furto, hanno iniziato a stringere il cerchio attorno ai due complici fuggiti, ripresi da numerose telecamere del centro. Ieri i due sono stati localizzati e fermati: il 19enne, con precedenti in materia di stupefacenti, in viale Monza e l’altro, il 17enne già arrestato a giugno scorso per rapine a negozi e farmacie, in viale Padova.
Il 19enne, al momento del fermo, avvenuto intorno alle 18, ha opposto un’energica resistenza tentando di scappare e colpendo con calci e pugni i poliziotti. Il 17enne, invece, è stato notato verso le 18.40 dagli agenti all’interno di un ristorante marocchino in via Padova e bloccato quando è uscito dal locale: lo stesso, urlando in lingua araba, ha attirato l’attenzione degli altri clienti stranieri che si trovavano all’interno del ristorante e che sono usciti di corsa per impedire l’attività dei poliziotti inscenando una vera e propria rivolta violenta. Il cittadino marocchino di 19 anni è stato condotto a San Vittore, mentre il 17enne algerino, cui è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere quale aggravamento della misura del collocamento in comunità, è stato condotto al Beccaria