Tra le persone rinviate a giudizio i costruttori e i produttori dei pannelli a vela che alimentarono il rogo del palazzo.
Milano – Il giudice Ileana Ramundo ha rinviato a processo 13 imputati a vario titolo con l’accusa di disastro colposo in relazione all’incendio della Torre dei Moro, il grattacielo di via Antonini 32/34 devastato dalle fiamme il 29 agosto 2021. Nell’incendio non ci furono vittime. Sono stati rinviati a giudizio 13 imputati su 17. Tra loro i responsabili delle società che hanno costruito l’edificio, i committenti e i manager dell’azienda spagnola che ha prodotto i pannelli Larson. Pannelli usati nelle facciate “a vela” e che, stando alle indagini della procura di Milano, erano “altamente infiammabili”.
Il gup Ramundo, che ha fissato l’inizio del processo per disastro colposo per il 30 settembre. Il 29 agosto di tre anni fa il grattacielo di 18 piani ha preso fuoco: nel rogo sono andati distrutti 26 appartamenti, tredici automobili e sono morti diversi animali domestici. Per la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e il pubblico ministero Mariana Petruzzella l’incendio ha assunto “le dimensioni di un disastro”.
Stando alle indagini, il palazzo si sarebbe trasformato in una torcia a causa di un “banale innesco accidentale”: questo sarebbe partito dal balcone dell’appartamento C del quindicesimo piano. Avrebbe poi provocato un incendio molto rapido che in pochi minuti ha avvolto l’intero edificio. Per la Procura sarebbero stati commessi “macroscopici vizi di progettazione ed esecuzione” proprio nelle facciate che avrebbero avuto pannelli altamente infiammabili “privi di qualsivoglia etichettatura” o “certificazione” e di una “valida classificazione al fuoco”.